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La Chiesa piange l’arcivescovo Oscar Rizzato: uomo di fiducia di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI

Addio all’arcivescovo Oscar Rizzato: aveva 91 anni

Nominato elemosiniere da san Giovanni Paolo II nel 1989, aveva accompagnato Benedetto XVI nei primi due anni di pontificato…

La Chiesa piange l’arcivescovo Oscar Rizzato, morto in ospedale a Padova lunedì 11 gennaio, avrebbe compiuto tra qualche settimana 92 anni.

La diocesi padovana e la Santa Sede, in particolare la Segreteria di stato e l’Elemosineria apostolica, sono i due poli lungo i quali si è dipanato il filo del suo ministero presbiterale ed episcopale.

Il 1 dicembre 1961, durante il pontificato di Giovanni XXIII, era stato chiamato a Roma, iniziando il servizio in Segreteria di stato come addetto d’archivio e come aiutante di studio della Segreteria delle Lettere latine. Nel 1973, sotto Paolo VI, era stato promosso minutante e nel 1976 aveva assunto anche l’incarico dell’assistenza spirituale del personale dell’Autoparco dello Stato della Città del Vaticano. Nel 1983, con Giovanni Paolo II, era divenuto capo ufficio della Segreteria di stato, per poi essere destinato all’alto incarico di assessore per gli affari generali, insieme con monsignor Crescenzio Sepe, il 9 ottobre 1987.

Addio a Oscar Rizzato
Addio a Oscar Rizzato

Due anni dopo, il 23 dicembre 1989, Papa Wojtyla aveva scelto monsignor Rizzato come suo elemosiniere – successore di Antonio Maria Travia – elevandolo alla dignità arcivescovile e assegnandogli la sede titolare di Viruno. Lo stesso Pontefice polacco gli aveva conferito l’ordinazione episcopale il successivo 6 gennaio 1990, nella basilica vaticana, co-consacranti gli arcivescovi Giovanni Battista Re e Miroslav Marusyn. Per diciassette anni aveva guidato l’ufficio della Santa Sede che ha il compito di esercitare la carità verso i poveri a nome del Sommo Pontefice.  Allo scopo di favorire la raccolta di fondi a favore dei bisognosi che ogni giorno nelle loro necessità tendono la mano al Successore di Pietro, era stato Leone XIII a delegare all’elemosiniere la facoltà di concedere la Benedizione apostolica a mezzo di diplomi su carta pergamena. E poiché l’elemosiniere di Sua Santità fa parte della Famiglia pontificia e come tale prende parte alle celebrazioni liturgiche e alle udienze ufficiali del Santo Padre, il volto dell’arcivescovo Rizzato era divenuto noto soprattutto accanto a Giovanni Paolo II quando amministrava i battesimi ai neonati nel suggestivo scenario della Cappella Sistina.

Il 28 luglio 2007, Benedetto XVI aveva accolto la sua rinuncia per raggiunti limiti d’età all’incarico di elemosiniere, chiamando a succedergli il nunzio apostolico spagnolo Félix del Blanco Prieto. Monsignor Rizzato aveva comunque continuato a risiedere in Vaticano e a collaborare come assistente spirituale del Vicariato e con la parrocchia agostiniana di Sant’Anna, presiedendo celebrazioni liturgiche e amministrando i sacramenti, in particolare le cresime. E nel 2015 aveva chiesto e ottenuto l’affiliazione nell’ordine di sant’Agostino.

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