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Italia, siamo al punto di ‘non ritorno’. Tutti contro tutti e lo spread vola. Il 25 settembre si vota

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i presidenti dei due rami del Parlamento, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato e della Camera.
Si andrà al voto domenica 25 settembre.

Mario Draghi ha rassegnato le dimissioni al presidente Mattarella.

Prima di recarsi al Colle, il premier uscente ha parlato dinanzi all’assemblea di Montecitorio, che lo ha accolto con un lungo applauso: “Grazie anche i banchieri hanno un cuore”.

Il presidente della Camera Roberto Fico ha dato lettura in Aula della lettera con cui Draghi ha comunicato le sue dimissioni, dopodiché ha sospeso la seduta che riprenderà dopo la riunione della conferenza dei capigruppo.

“Grotteschi gli applausi di coccodrillo in Aula”, ha commentato Letta. La decisione del premier uscente dopo il voto sulla fiducia di mercoledì: Lega, Forza Italia e M5s non hanno votato, e il governo ha così ottenuto solo 95 sì e 38 no sulla risoluzione di Pier Ferdinando Casini, incassando così la fiducia, ma senza più una maggioranza. La crisi, dunque, sfocerà nel voto anticipato. Per Di Maio, l’esecutivo è stato “buttato giù da chi strizza l’occhio a Putin”.

Mario Draghi (foto: Governo.it)
Mario Draghi (foto: Governo.it)

Crisi di governo e Bce, lo spread vola e tocca i 237 punti

Lo spread tra Btp e Bund dopo un iniziale calo, vola e tocca i 237 punti dopo la conferenza stampa della presidente della Bce, Christine Lagarde. Il differenziale ritocca i massimi di giornata e paga, più di altri, anche le tensioni politiche con le dimissioni da premier di Mario Draghi. Il rendimento del decennale italiano è stabile al 3,6% e sempre sopra quello della Grecia.

Bce, lo spread vola e tocca i 237 punti

Lo spread tra Btp e Bund dopo un iniziale calo, vola e tocca i 237 punti dopo la conferenza stampa della presidente della Bce, Christine Lagarde. Il differenziale ritocca i massimi di giornata e paga, più di altri, anche le tensioni politiche con le dimissioni da premier di Mario Draghi. Il rendimento del decennale italiano è stabile al 3,6% e sempre sopra quello della Grecia.

Verso il voto: le possibili date sono il 18 o il 25 settembre

Sarebbero due le possibili date per il voto: il 18 o il 25 settembre, secondo fonti di governo che preferirebbero velocizzare il più possibile questo passaggio. Accantonata, dunque, l’ipotesi del 2 ottobre.

A determinare l’accelerazione è la necessità di avere il primo possibile un governo nel pieno delle proprie funzioni e dare al prossimo esecutivo tempo utile per disegnare la legge di bilancio e raggiungere gli obiettivi del Pnrr del secondo semestre dell’anno.

Fonte: TgCom24

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