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Iran, rilasciato un cristiano convertito dall’islam

IRAN_-_0806_-_CristianoAlireza Seyyedian è uscito dalla famigerata prigione di Evin, dove era rinchiuso dal 2012. Ha ricevuto 90 frustate per “propaganda contro il governo”. Teheran propone alla comunità internazionale un piano per risolvere la situazione in Siria.

Le autorità iraniane hanno rilasciato oggi un cristiano convertito dall’islam, Alireza Seyyedian, arrestato nel 2012 con l’accusa di “propaganda contro il governo” e di “azioni contro la sicurezza nazionale”. Alla base delle imputazioni, secondo l’organizzazione Open Doors, un video in cui si mostrava il suo battesimo avvenuto in Turchia.

L’uomo era detenuto nella famigerata prigione di Evin. Qui avrebbe ricevuto anche 90 frustate come parte della sua pena. Membro della comunità cristiana iraniana, ha scontato tre anni e mezzo. Secondo il suo avvocato, Mohammed Ali Dadkhah, il battesimo in terra turca “è stato letto dall’Iran come una provocazione, tesa a dimostrare che qui non esiste libertà religiosa”.

Il rilascio – riferisce AsiaNews – è stato comunque accolto in maniera positiva dalla comunità internazionale. Così come gli sforzi del governo per riaprire i canali diplomatici, all’indomani della storica firma sull’accordo per il nucleare iraniano. Per dimostrare la propria buona fede, l’esecutivo guidato dal presidente Rouhani ha annunciato che presenterà alle Nazioni Unite un piano di pace per la Siria.

Il vice ministro degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian, ha dichiarato che il piano è stato abbozzato “dopo consultazioni dettagliate con Damasco” e che si tratta “di uno dei progetti più efficaci e seri posti all’attenzione dell’Onu e degli altri attori internazionali”.

 

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