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Indonesia: i fondamentalisti islamici bloccano la costruzione di una chiesa

Dietro pressioni e intimidazioni di gruppi estremisti islamici, un tribunale civile del West Java ha revocato il permesso di costruzione – il famigerato Izin Mendirikan Bangunan, Imb – alla chiesa cattolica di San Stanislao Kostka a Cibubur, nella reggenza di Bekasi. Durante l’udienza, all’esterno dell’aula una folla ha rivolto minacce ai giudici chiedendo che venissero “ascoltate” le loro rivendicazioni. Il presidente della corte Edi Firmansyah ha deciso che di revocare il permesso per scongiurare episodi di “violenza confessionale” fra comunità religiose diverse. La vicenda è solo l’ultima di una lunga serie di violazioni e abusi alla libertà religiosa, che hanno caratterizzato la storia recente dell’Indonesia dalla fine del regime di Suharto. Fenomeni che si sono moltiplicati negli ultimi anni della presidenza Yudhoyono, capo di Stato accusato di mantenere una linea fin troppo morbida con l’ala estremista islamica. I giudici del Pengadilan Tata Usaha Negara (Ptun) – il Tribunale amministrativo locale – hanno revocato il permesso rilasciato nel 2012 dal sindaco di Bekasi Rachmat Effendy. La sentenza è frutto di un’azione legale congiunta promossa da gruppi estremisti islamici a Jatisampurna e in diverse altre città del West Java.

La nuova chiesa viene realizzata con il patrocinio della parrocchia di San Servazio di Tongres, a Kampung Sawah, distante circa 10 km dall’area di edificazione. Il parroco p. Rudianto spiega di aver seguito tutte le procedure di legge per l’ottenimento dell’Imb, con il “coinvolgimento di tutte le parti in causa”, raccogliendo inoltre “immagini e video a testimonianza del fatto che non vi sono illeciti”. Egli accusa inoltre i gruppi estremisti, che si sono opposti alla costruzione della chiesa, di “gesti ostili” nei confronti della comunità cristiana, fomentando scontri e divisioni nella società. Fonti locali riferiscono che nella zona si registra una crescita progressiva della tensione, con dozzine di estremisti pronti a “sigillare” il cantiere; l’edificio è tuttora in costruzione ed è stata completata circa il 70% della struttura complessiva, come conferma il parroco p. Rudianto. Il progetto continua, aggiunge, poiché la sentenza ha annullato il rilascio dell’Imb ma non ha imposto il blocco del progetto.

L’Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, è sempre più spesso teatro di attacchi o episodi di intolleranza contro le minoranze, siano essi cristiani, musulmani ahmadi o di altre fedi. Nella provincia di Aceh – unica nell’Arcipelago – vige la legge islamica (sharia), in seguito a un accordo di pace fra governo centrale e Movimento per la liberazione di Aceh (Gam), e in molte altre aree (come Bekasi e Bogor nel West Java) si fa sempre più radicale ed estrema la visione dell’islam fra i cittadini. Inoltre, alcune norme come il permesso di costruzione vengono sfruttate per impedire l’edificazione o mettere i sigilli a luoghi di culto, come è avvenuto nel West Java contro la Yasmin Church. La Costituzione sancisce la libertà religiosa, tuttavia la comunità cattolica (3% della popolazione) è vittima di episodi di violenze e abusi. Nel dicembre scorso, almeno cinque luoghi di culto cristiani hanno dovuto chiudere i battenti a causa delle pressioni esercitate dagli islamisti. di Mathias Hariyadi

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