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Il Santo di oggi, 15 Maggio: Sant’Isidoro, il contadino modello di fede. Preghiera per ottenere grazie

Sant’Isidoro, il contadino divenuto modello di fede

Sant’Isidoro, contadino, che insieme con sua moglie la beata Maria de la Cabeza attese con impegno alle fatiche dei campi, cogliendo con pazienza la ricompensa celeste più ancora dei frutti terreni, e fu vero modello di contadino cristiano.

La vita

Isidoro nasce a Madrid intorno al 1070/80 da una poverissima famiglia di contadini; fu contadino egli stesso tutta la vita, per necessità.

Si trasferì a Torrelaguna, dove sposò Maria Toribia (beatificata nel 1697) col nome di Maria de la Cabeza. La coppia visse una vita di lavoro e preghiera, non senza le sofferenze di tante altre coppie di questo mondo, come la perdita, in tenera età, dell’unico figlio. 

Isidoro non sapeva né leggere né scrivere, ma sapeva parlare con Dio. Anzi, a Dio ha dedicato molto tempo, sacrificando il riposo, ma non il lavoro, al quale si dedicava appassionatamente.

Quando l’urgenza di parlare con Dio arriva anche durante il lavoro, sono gli angeli a venirgli in aiuto e a guidare l’aratro al posto suo. Un modo poetico e significativo per dire come Isidoro abbia imparato a dare a Dio il primo posto. Senza venir mai meno ai suoi doveri terreni. Per i colleghi invidiosi è facile così accusarlo di “assenteismo”. Ma è il padrone stesso a verificare che Isidoro ha tutte le carte in regola, con Dio e con gli uomini.

L’invidia, gli procura anche un’accusa di furto ai danni dell’azienda, solo perché ha il “brutto vizio” di aiutare con generosità i poveri. E pensare che la generosità di Isidoro non si limita alle persone, ma si estende anche agli animali della campagna, ai quali d’inverno non fa mancare il necessario sostentamento.

Sant'Isidoro, il contadino divenuto modello di fede
Sant’Isidoro, il contadino divenuto modello di fede – Madrid, Spagna. —- {{cc-by-sa-2.0}} Fotografia di: [http://www.geocities.com/opgago/ Osvaldo Gago] – fotografar.net – it.wikipedia.org
In questo continuo esercizio di carità e preghiera è seguito passo passo dalla moglie Maria, che una certa agiografia ha dipinto dapprima avara e poi “conquistata” dall’esempio del marito. Certo è comunque che sulla strada della perfezione avanzano entrambi, sostenendosi a vicenda e aiutandosi anche a sopportare i dolori della vita, come quello cocente della morte in tenerissima età del loro unico figlio.

La morte e il culto

Isidoro muore il 15 Maggio 1130. Fra i vari miracoli che la tradizione gli attribuisce, i più celebri sono il miracolo del pozzo, in cui sarebbe riuscito con la preghiera a far salire le acque di un pozzo, salvando la vita ad un bambino che vi era caduto dentro.

Isidoro venne beatificato il 2 maggio 1619 da Papa Paolo V e canonizzato il 12 marzo 1622 da Papa Gregorio XV.

Quarant’anni dopo la sua morte le spoglie furono traslate a Madrid. Furono poste prima nella Capilla del Obispo, poi nella chiesa di Sant’Andrea, infine nella Collegiata di Sant’Isidoro.

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Nella Cattedrale dell’Almudena la cappella centrale del deambulatorio è dedicata a sant’Isidoro e a sua moglie Maria; qui è custodita l’arca funeraria del XIII secolo che ne contenne il corpo.

Sant’Isidoro è festeggiato il 15 maggio ed è particolarmente venerato in Spagna, Sardegna e nei paesi sudamericani.

È patrono di agricoltori, contadini, raccolti, campi, Madrid e molte altre città.

(prosegue dopo il video)

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Preghiera a Sant’Isidoro

Umilmente prostrati innanzi a Voi, o inclito nostro Patrono Sant’Isidoro, Vi preghiamo di accoglierci sotto il Vostro Patrocinio, giacché Voi foste destinato da Dio ed a noi dato per protettore speciale.

Concedeteci la grazia di essere veri vostri devoti e perché foste a Dio sommamente gradito per le Vostre eccelse virtù, dal trono di gloria, ove ora sedete, degnatevi, Vi preghiamo, volgere uno sguardo pietoso su tutti noi ed otteneteci viva fede, ferma speranza ed ardente carità amando Dio ed il nostro prossimo in Dio.

Fate che ad esempio Vostro impariamo la pratica dell’umiltà e della mansuetudine, virtù insegnataci da Gesù Cristo nostro divino Maestro, il distacco da ogni bene terreno e quella totale confidenza in Dio che ci fa meritare e ci attira dal Cielo ogni Grazia e ogni benedizione sia spirituale che temporale.

Degnatevi proteggere e difendere questa città al Vostro patrocinio affidata dai divini flagelli che purtroppo meritiamo per i nostri peccati.

Spiegate finalmente la Vostra valevole protezione sulle nostre campagne onde possano dare a suo tempo il frutto necessario per il comune sostentamento; acciocché praticando sul Vostro esempio quanto Iddio da noi esige e domanda, possiamo avere la sorte di venire
un giorno a lodarlo ed a ringraziarlo insieme con Voi, per tutti i secoli dei secoli. Così sia.

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