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Il bello e il sacro

musica-e-scritturaSolenne inaugurazione dell’anno accademico per il Liceo Classico di Ferentino, intitolato all’illustre umanista e grecista, Martino Filetico; venerdi 8 novembre 2013, infatti, alle ore 18, si apriranno le porte della Sala conferenze del prestigioso Istituto, allorquando  l’orchestra del Conservatorio di Musica, Licinio Refice, sotto l’attenta direzione del Maestro Mauro Paris, regalerà a tutti i cortesi invitati, l’esecuzione della superba  ‘Petite Messe Solennelle’ di Gioacchino Rossini. Accattivante tema della serata sarà il connubio del Bello e del Sacro, saliente fondamento di ogni espressione artistica. Invero, il rapporto tra il buono e il bello, sin dagli albori della civiltà, continua a suscitare riflessioni stimolanti; ‘la bellezza è l’espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza’, così come scrisse Papa Giovanni Paolo II nella Lettera agli artisti in occasione del Giubileo del 2000. ‘Nessuno meglio di voi artisti, geniali costruttori di bellezza, può intuire qualcosa del pathos con cui Dio, all’alba della creazione, guardò all’opera delle sue mani’. Lo avevano ben capito i Greci che, fondendo insieme i due concetti, coniarono una locuzione che li abbraccia entrambi: ‘kalokagathía’, ossia ‘bellezza-bontà’. Platone scrisse al riguardo: ‘La potenza del Bene si è rifugiata nella natura del Bello’. Fulcro della riflessione sarà la creazione dell’artista, quale strumento di contemplazione del Trascendente.

Rossini
Rossini

‘Una vibrazione di quel sentimento si è infinite volte riflessa negli sguardi con cui voi, come gli artisti di ogni tempo, avvinti dallo stupore per il potere arcano dei suoni e delle parole, dei colori e delle forme, avete ammirato l’opera del vostro estro, avvertendovi  quasi l’eco di quel mistero della creazione a cui Dio, solo creatore di tutte le cose, ha voluto in qualche modo associarvi.’ Con appassionata dedizione Gioacchino Rossini, alla ricerca di nuove epifanie della bellezza, compose la Petite Messe Solenelle nel 1863. Pur in pieno periodo romantico, Rossini si dimostra completamente estraneo a questa cultura. Sviluppa invece un linguaggio nuovo che, offrendo nuovi indirizzi estetici, anticipa la musica moderna. Terminato il lavoro, scrisse in calce al manoscritto dell’Agnus Dei: ‘Buon Dio, eccola terminata questa umile piccola Messa. È musica benedetta quella che ho appena fatto, o è solo della benedetta musica? Ero nato per l’opera buffa, lo sai bene! Poca scienza, un poco di cuore, tutto qua. Sii dunque benedetto e concedimi il Paradiso.’ Il capolavoro del Maestro ben potrà, dunque, chiarire agli intervenuti, l’intenso argomento della serata al Filetico. Il programma si snoderà seguendo l’ordine della composizione del rituale sacro: Kyrie,  Gloria,  Gratias, Domine Deu, Qui Tollis, Quoniam, Credo, Crucifixus, Preludio Religioso, O Salutaris ed infine il superbo Agnus Dei. Il compito di calare gli astanti nella celebre creazione artistica e farne assaporare la grandezza e la raffinata costruzione sarà affidato alla valente orchestra del Conservatorio cittadino, i cui Solisti, il soprano Han Bora, il mezzosoprano Joanna Bronikowska, il tenore Youngmin Oh, il basso Alessandro Della Morte, il Coro dei Soprani: Luana Imperatore, Nuri Hong, i Contralti: Celeste David, Wang Xiaomin, i Tenori: Chunbum Jo, Gennaro Panarello, i Bassi: Kim Seunho, Daeseob Song con al pianoforte e harmonium  Eunhye Jang, Fabio Sisti e Luca Spinosa, riusciranno a far intendere la verità perenne della Summa Teologica di San Tommaso: ‘Perfectio est forma totius, quae ex integritate partium consurgit’ ,’ la perfezione è la forma del tutto, che erompe dall’unione delle parti’.  Con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della città di Ferentino, nonché  della Provincia di Frosinone e dell’Associazione Cesare Sterbini di Ferentino, il Filetico apre una nuova, ricca e imperdibile stagione di Incontri al Liceo che, nel corso dell’anno, saprà bene esplorare le Memorie e le Scritture, nostro ingente patrimonio artistico. Appuntamento irrinunciabile, dunque, venerdì 8 novembre: albo signanda lapillo!

Barbara Turriziani

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