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Divane, piccolino nato in mezzo al mare. Oggi in braccio al vescovo per aprire il Giubileo

Il piccolo Divane Dignity con mamma Collins, camerunensi, oggi pomeriggio, alle 16, all’apertura della porta della Misericordia della Cattedrale di Fano. La loro presenza non è casuale, ma voluta da monsignor Armando Trasarti all’avvio del Giubileo diocesano.

Duomo di Fano

Divane Dignity, che oggi ha 3 mesi, è ospite con mamma Collins, grazie alla cooperativa Labirinto, in una casa di Roncosambaccio insieme ad altre 16 ragazze provenienti da Camerun, Nigeria, Ghana e Burkina Faso, in attesa di ottenere lo status di rifugiata politica. Quella di Divane Dignity, a differenza dei tanti bambini che in mare ci muoiono – la Fondazione Migrantes ha denunciato circa 700 morti di bambini, dimenticate – è una storia a lieto fine. Collins, infatti, prossima al parto, il 18 settembre scorso era su uno dei tanti barconi che attraversano il Mediterraneo, intercettato dalla nave di Medici Senza Frontiere ‘Dignity’ da cui il secondo nome di Divane. Ed è proprio su questa nave che il piccolo è nato. Mamma e bambino attenderanno l’arrivo del vescovo davanti alla Cattedrale dove terminerà il breve pellegrinaggio che, alle 15.30, partirà dalla Basilica di San Paterniano.

Davanti al sagrato del Duomo il vescovo prenderà in braccio Divane e con lui e la mamma farà il suo ingresso in Chiesa. Un gesto importante perché, spiega don Francesco Pierpaoli, coordinatore diocesano per il Giubileo, «con l’apertura della porta giubilare ci apriamo alla misericordia, all’accoglienza e alla ospitalità. Non a caso il primo viaggio di Papa Francesco fuori Roma è stato a Lampedusa dove sulla costa gli abitanti, proprio in segno di accoglienza, hanno messo una porta». «Un gesto che per i credenti – commenta Cristina Ugolini della cooperativa Labirinto – ha una grande valenza religiosa, ma serve a ribadire che la conoscenza dell’altro è l’unico modo per scalfire i pregiudizi». Divane si è salvato, «ma sono tanti, troppi i bambini che in mare perdono la vita nel silenzio assoluto, senza che noi ne veniamo neppure a conoscenza».

Tra le «Opere nel segno del Giubileo» la diocesi ha inserito anche «l’accoglienza dei migranti richiedenti asilo» che punta «alla sensibilizzazione delle famiglie e delle parrocchie all’accoglienza, all’inclusione e alla condivisione dei richiedenti asilo e dei rifugiati che soggiornano regolarmente». Altra «opera nel segno del Giubileo» sarà, in collaborazione con la Caritas, «l’ascolto e l’orientamento ai servizi sanitari e ai farmaci delle persone in difficoltà economica, con problemi di salute, senza dimora o residenti nella diocesi».

Colonne di profughi in marcia. Il tempo stringe e dopo l’estate nessuno sa cosa sarà della Libia.

Il programma del Giubileo diocesano, che si articola su tutto il territorio, è stato presentato venerdì dal vescovo Armando Trasarti e da don Francesco Pierpaoli. Otto le chiese giubilari individuate nella Diocesi: oltre alla Cattedrale di Fano, le Concattedrali di Fossombrone, Cagli e Pergola, il Santuario di Santa Maria della Misericordia a Cartoceto, la Basilica della Santa Croce al Monastero di Fonte Avellana, il Santuario Beato Benedetto Passionei a Fossombrone e il Santuario di San Paterniano in Fano. «In tutta la Diocesi – informa don Francesco – si organizzeranno pellegrinaggi verso questi luoghi, quale segno di carità e misericordia, così come sarà organizzato un momento di digiuno a sostegno delle opere di carità. Tra aprile e maggio, inoltre, sono state previste in collaborazione coi sindaci, visite ai tanti crocefissi lignei, simbolo di un Dio che incontra e accoglie». Inoltre, sempre oggi pomeriggio in Duomo, sarà distribuito ai parroci il libro di monsignor Trasarti «Le opere di misericordia spirituale e corporale», un volume col quale il vescovo ha cercato di attualizzare le opere di misericordia.


Redazione Papaboys (Fonte www.ilrestodelcarlino.it/ANNA MARCHETTI)

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