Pubblicità
HomeNewsSancta SedesDieci suore uccise barbaramente dall'Armata Rossa sono diventate beate. Le parole del...

Dieci suore uccise barbaramente dall’Armata Rossa sono diventate beate. Le parole del Papa

Paschalis Jahn e 9 compagne hanno visto ieri riconosciuto il loro martirio in odio alla fede avvenuto, nel 1945 in Polonia durante l’invasione dell’esercito sovietico, per aver difeso la loro castità. Il Papa all’Angelus: il loro esempio aiuti tutti noi.
“Appartengo a Gesù, è il mio sposo”, le ultime parole di suor Paschalis prima di morire, ricordate a Breslavia, nell’omelia della cerimonia presieduta dal prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi

Roberta Barbi – Città del Vaticano per Vaticannews.va

All’Angelus Papa Francesco ha ricordato che a Breslavia, in Polonia, sono state beatificate suor Pasqualina Jahn e nove consorelle martiri, della Congregazione delle Suore di Santa Elisabetta, uccise alle fine della seconda guerra mondiale in un contesto ostile alla fede cristiana.

Sono beate 10 suore uccise dall'Armata Rossa
Sono beate 10 suore uccise dall’Armata Rossa

“Queste dieci religiose, pur consapevoli del pericolo che correvano, rimasero accanto agli anziani e ai malati che stavano accudendo. Il loro esempio di fedeltà a Cristo aiuti tutti noi, specialmente i cristiani perseguitati in diverse parti del mondo, a testimoniare il Vangelo con coraggio”.

Le nuove beate

Maria Paschalis Jahn, dal cuore pieno d’amore; Melusja Rybka, donna forte; Edelburgis Kubitzki, esempio di povertà evangelica; Adela Schramm, vergine prudente; Acutina Goldberg, amante della giustizia; Adelheidis Töpfer, modello di fede; Felicitas Ellmerer, obbediente fino alla fine; Sabina Thienel, dallo sguardo pieno di fiducia; Rosaria Schilling, fortificata nella penitenza; Sapientia Heymann, vergine saggia.

Pronuncia i loro nomi lentamente, uno dopo l’altro scandendoli bene, per rendere loro quella giusta memoria che la locuzione “e compagne” non dona, il cardinale Marcello Semeraro, al termine dell’omelia della Messa di Beatificazione, a Wrocław, di queste dieci sorelle della Congregazione di Santa Elisabetta, quando invoca la loro intercessione per tutti noi.

Lo fa chiedendo al Signore, attraverso di loro, che al mondo non manchino il rispetto della femminilità, l’uguaglianza tra uomo e donna nella dignità e la tutela della maternità:

“Come non veder risplendere in queste martiri la dignità della donna che nel disegno della Redenzione ha in Maria Santissima il riconoscimento più grande?”.

L’articolo di Vaticannews qui

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome