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Dal 5 al 9 agosto, il card. Turkson in Giappone per commemorare le vittime di Hiroshima e Nagasaki

Il Cardinale Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace
Il Cardinale Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace

Saranno cinque giorni all’insegna della preghiera e della promozione della pace quelli che vedranno il card. Peter Turkson in Giappone. Il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace si appresta, infatti, a partire per il Paese del Sol levante in occasione delle commemorazioni dei bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki, avvenuti nel 1945. In particolare, la visita del porporato si inserirà nell’iniziativa “Dieci giorni per la pace”, promossa dalla Conferenza episcopale giapponese, tra il 6 ed il 15 agosto, in memoria delle vittime delle bombe atomiche. Molto fitto il programma delle celebrazioni a cui parteciperà il card. Turkson: ad Hiroshima, lunedì 5 agosto presiederà la Santa Messa per la pace nella Cattedrale della città, mentre il giorno seguente prenderà parte ad un incontro interreligioso – insieme a buddisti, scintoisti e protestanti – dove pronuncerà un discorso incentrato sulla collaborazione reciproca nella costruzione della pace mondiale. Mercoledì 7 agosto, il card. Turkson si sposterà a Nagasaki per partecipare ad una cena promossa dal Centro interreligioso per il dialogo sulla pace mondiale. Il giorno dopo, nell’ambito di una cerimonia commemorativa interreligiosa organizzata presso il Ground-Zero Park della città, il presidente del dicastero vaticano per la Giustizia e la pace reciterà una preghiera per tutte le vittime, con un particolare ricordo anche per tutti coloro che non sono deceduti, ma soffrono ancora a causa degli effetti della radioattività. Infine, il 9 agosto, sempre a Nagasaki, il porporato presiederà la Santa Messa per la pace nel mondo. “Quando Giovanni Paolo II visitò Hiroshima nel febbraio del 1981 – informa una nota del dicastero vaticano – lanciò un appello alla pace in tutto il mondo”. Papa Wojtyla, infatti, chiese ai governanti, a tutti gli uomini del mondo ed in particolare ai giovani di prendere una solenne decisione: “Che la guerra non venga mai più tollerata e vista come mezzo per risolvere le divergenze” e di “creare insieme un nuovo futuro di fraternità e solidarietà”. Rispondendo a tale appello, i vescovi del Paese hanno sempre offerto preghiere e pellegrinaggi in ogni diocesi, con l’obiettivo di favorire la pace ed incoraggiando i fedeli non solo a “pregare per vittime, ma anche a riaffermare la follia della guerra ed a diventare operatori di pace”.

Da ricordare, inoltre, che già lo scorso giugno la Conferenza episcopale giapponese aveva diffuso un messaggio dedicato all’evento “Dieci giorni per la pace” e incentrato sul 50.mo anniversario della “Pacem in Terris”, l’enciclica siglata da Giovanni XXIII nel 1963. “Questa enciclica – si legge nel messaggio a firma del presidente dei vescovi, mons. Peter Takeo Okada – offre insegnamenti sui diritti e i doveri dell’uomo, sull’autorità dello Stato e sul bene comune, insieme a temi di interesse internazionale come verità, giustizia, solidarietà, la questione dei rifugiati, il disarmo e lo sviluppo economico”. E non solo: “Il sottotitolo dell’enciclica – scrivono ancora i presuli –‘Sulla pace fra tutte le genti, nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà’, esprime l’idea fondamentale che all’origine della pace c’è la tutela dei diritti e della dignità umana e che la stessa pace può essere realizzata solo quando lo sviluppo dell’uomo è mirato alla costruzione di una società più umana”.

 

(A cura di Isabella Piro)

Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/08/03/dal_5_al_9_agosto,_il_card._turkson_in_giappone_per_commemorare_le/it1-716675
del sito Radio Vaticana

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