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Coronavirus, l’Ue riapre le frontiere: ok a 15 Paesi. Si arrivi dalla Cina, no a Usa e Russia

Da oggi, mercoledì primo luglio l’Unione europea riapre le sue frontiere esterne a 15 Paesi terzi. Si tratta di Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e Cina (quest’ultima a condizione di reciprocità). Lo ha reso noto il Consiglio europeo. Restano fuori dall’elenco Russia e Stati Uniti.

La lista verrà aggiornata ogni due settimane. I residenti di Andorra, Monaco, San Marino e Vaticano dovrebbero essere considerati residenti nell’Ue ai fini della presente raccomandazione, si legge nella nota.

L’Italia sceglie però la linea della prudenza e mantiene in vigore l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria per tutti i cittadini provenienti dai Paesi extra-Schengen. La misura si applica anche ai cittadini dei 14 Paesi individuati dall’Ue nella “lista verde”, da e per i quali ci si può muovere liberamente dal primo luglio. È questo il contenuto dell’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Nel testo si aggiunge anche la comprovata ragione di studio ai motivi che consentono l’ingresso nel territorio nazionale. Le altre motivazioni per l’arrivo in Italia sono le comprovate esigenze lavorative, i motivi di salute e l’assoluta urgenza. “La situazione a livello globale resta molto complessa. Dobbiamo evitare che vengano vanificati i sacrifici degli italiani negli ultimi mesi”, ha detto il ministro.

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I criteri per determinare i Paesi terzi per i quali l’attuale limitazione di viaggio dovrebbe essere revocata riguardano in particolare la situazione epidemiologica e le misure di contenimento, comprese le distanze fisiche, nonchè le considerazioni economiche e sociali e sono applicati cumulativamente.

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