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Coronavirus. A Napoli arriva il ‘tampone sospeso’ in chiesa. Ecco come funziona

Napoli: arriva il ‘tampone sospeso’ in chiesa: ecco cosa è

Oggi i primi cento test, nella Basilica di San Severo a Capodimonte.

NAPOLI – Al Rione Sanità, dopo il “caffè sospeso” (quando uno era felice, pagava due caffè: uno per sé, l’altro per il prossimo cliente), ora arriva il “tampone sospeso”.

Duemila test che il farmacista di quartiere Ersilio Mele ha messo a disposizione dell’associazione “Sa.Di.Sa” (Sanità, Diritti in Salute” guidata dall’avvocato Angelo Melone) e della Fondazione San Gennaro Onlus presieduta dal parroco don Antonio Loffredo, con la collaborazione della III Municipalità (presidente Ivo Poggiani).

Due turni (ore 8-14 e 15-20), la Basilica di San Severo fuori le mura (piazzetta san Severo a Capodimonte, Rione Sanità di Napoli) si trasforma in un laboratorio (con tanto di file separate per evitare ogni incrocio tra le persone) per la somministrazione dei tamponi che scovano il Covid grazie al lavoro volontario di tre medici (Stefano Viglione, Mario Russo, Armando Monfregola), un biologo (Salvatore Sommella), tre infermieri e 20 giovani.

Basilica di San Severo a Capodimonte
Tampone sospeso alla Basilica di San Severo a Capodimonte (nonsprecare.it)

Una “macchina da guerra” coordinata dalla 27enne Giada Filippetti Della Rocca, origini bolognesi ma trasferitasi a Napoli per avviare una start up nel settore turistico-immobiliare.

«Ma ora sono soltanto la vicepresidente dell’associazione Sa.Di.Sa., che intende aiutare la gente meno fortunata che abita nel Rione Sanità – racconta -. Questi tamponi li faremo al costo di 18 euro anziché al prezzo di mercato pari a 60 euro. Ma aspettiamo tanti “tamponi sospesi”. Anzi, chiunque può donare tamponi a chi non può sostenerne il costo». (Fonte leggo.it – Mario Fabbroni)

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