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Vi chiediamo di continuare a pregare per la piccola Alice, 2 anni, malata di leucemia.

La diagnosi è arrivata all’età di 11 mesi. Dopo numerosi cicli di chemioterapia e un trapianto, la malattia è tornata e i medici non lasciano speranze alla piccola. Ma i genitori non si arrendono, e hanno aperto la pagina facebook “Un ponte per Alice” che è inondata di messaggi, anche di personaggi famosi, di solidarietà e offerte di aiuto

Non ha ancora compiuto due anni, ma la vita di Alice, che vive a Caglieri (Oristano) con mamma Valentina, papà Stefano e il fratellino Alessio di sei anni e mezzo, è stata una susseguirsi di salite, sofferenza, momenti di dispera zio e di speranza. Infatti il 19 agosto dello sorso anno a causa di un ritardo nell’accrescimento la bambina viene sottoposta a un prelievo e, dopo un’ora circa, la chiamata dal laboratorio analisi: Alice doveva  immediatamente essere portata al reparto l’ospedale Microcitemico dell’ospedale di Cagliari perché i valori dell’emocromo sono molto bassi (3.4 di emoglobina e 11.000 piastrine). Occorre trasfusione immediata di sangue e piastrine. Seguono controlli più accurati e il prelievo di midollo e dopo una settimana la diagnosi: Alice è affetta da Leucemia Mieloide acuta M07 e, oltretutto, presenta una traslocazione che indicava la necessità di trapianto. Ma prima era necessaria la chemioterapia. «Alice si dimostra da subito una guerriera, affronta tutto con serenità e sempre con il sorriso» dice la mamma. «Malgrado cure che i medici stessi definivano come “bombe”, non ha manifestato nessun effetto collaterale, solo la perdita dei capelli. Mi sentivo relativamente serena  e fiduciosa, i suoi vispi occhi azzurri mi parlavano, mi dicevamo che ce la avremmo fatta».
La vita all’interno dell’ospedale non è delle migliori, anche se il personale è affettuoso e sempre disponibile. Seguono altri tre cicli di chemioterapia  e il 4 gennaio di quest’anno c’è il trasferimento al centro trapianti. Il 18 Gennaio Alice riceve l’infusione delle cellule staminali della mamma. «Un’altra forte emozione, così diversa ma in fondo così simile a quella legata alla sua nascita», ricorda Valentina Fiore. Purtroppo dopo 100 giorni la malattia è tornata. Alice è stata sottoposta ad altri due cicli di chemio che purtroppo non hanno dato i risultati sperati.

I medici  dicono che purtroppo non c’è più niente da fare. Dopo l’ultimo cliclo di chemioterapia di giugno Alice, che ha 22 mesi, è a casa, è vivace, cammina parla, interagisce con gli altri bambini, ed è sottoposta solo a una profilassi antibiotica, visto che le sue difese sono molto basse, tramite un cattere venoso centrale. I genitori hanno contattato altri centri, ma quelli che hanno risposto non hanno dato speranze.

Purtroppo il protocollo di cura per questa patologia è fermo al 2001, e non sono stati fatti progressi nella ricerca. Ma mamma e papà non vogliono perdere la speranza e una decina di giorni fa hanno aperto una pagina facebook dal titolo Un ponte per Alice a cui sono cominciate ad arrivare in massa le adesioni tanto che oggi ha oltre 23.000 seguaci. Un passa parola spontaneo fatto di centinaia di messaggi di solidarietà affetto, preghiere, consigli, indicazioni di centri d’eccellenza e anche la testimonianza di alcuni vip, calciatori come Inzaghi, Del Piero, Ravanelli, Peruzzi, Andrea Cossu, Daniele Dossena,  Radja Nainggolan.

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«Grazie anche alle segnalazioni che ci sono arrivate», continua la mamma di Alice, «abbiamo inviato la cartella clinica a numerosi centri in Italia e all’estero. Siamo dipsosti ad andare ovunque e se troveremo qualcuno che prenderà in cura Alice, apriremo una sottoscrizione, come ci hanno suggerito anche molti seguaci della pagina facebook, per affrontare le ingenti spese».

di Fulvia Degl’Innocenti per Famiglia Cristiana

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