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Conoscete questo bellissimo Santuario nelle Marche?

Storia: Le origini del Santuario Monastero della Santa Croce di Fonte Avellana risalgono alla fine del primo millennio. La sua storia è strettamente legata alla congregazione dei Camaldolesi. In origine, l’eremo fu fondato da san Romualdo nel 980. In seguito un grande impulso fu dato all’abbazia da San Pier Damiani che diventò monaco proprio in questo monastero nel 1035 ed in seguito priore nel 1043. Si portò un ampliamento delle costruzioni originarie anche per un forte sviluppo spirituale e culturale che in quel tempo imperversava.

Santuario Monastero della Santa Croce di Fonte Avellana

In breve tempo il Monastero divenne un importante punto di riferimento religioso e sociale. La storia racconta che furono ben 76 santi ed i beati che soggiornarono in questo eremo. Anche Dante Alighieri citò il Monastero nella Divina Commedia nel canto del Paradiso XXI esimo, ed alcune documentazioni raccontano che vi soggiornò per un breve periodo. Il 1325 segna una svolta per l’eremo che diventa abbazia di Fonte Avellana e di li a poco potenza socio economica dando vita alla pratica della commenda intorno al XIV –XV secolo.

Nel 1569 fu soppressa la congregazione autonoma che fino ad allora aveva sostenuto il monastero, diventando così congregazione camaldolese. Fonte Avellana restò quindi in custodia fino al 1700, per poi concludersi nel 1810 con l’arrivo di Napoleone e di seguito con la decisione italiana nel 1866. Dovettero passare 69 anni per tornare definitivamente ai monaci camaldolesi nel 1935. Oggi Il Santuario Monastero di Fonte Avellana ha ritrovato il suo antico splendore architettonico e spirituale.

Santo del Santuario: San Benedetto

Da vedere: Arrivando al Monastero si rimane colpiti da una strabiliante struttura architettonica, dalla sua storia e dalla sua bellezza che affascina. Il monastero è costruito in pietra e crea un habitat singolare, da un parte la nuda pietra e dall’altra il vuoto. Entrando negli spazi si vive un’esperienza unica soprattutto sedendosi ed ascoltando il vuoto che avvolge il luogo. Lo <> è sicuramente il luogo più suggestivo di Fonte Avellana; il luogo dove i monaci prendevano decisioni ed obbedivano alla regola di San Benedetto, del lavoro quotidiano di trascrizione su pergamene di antichi testi soprattutto greci e latini. Qui ancor oggi si possono ammirare i famosi codici Miniati, una rarità se si pensa che il Monastero è uscito indenne dai bombardamenti durante le guerre.

Servizi: Visite guidate dal lunedì al sabato: 10:00 11:00 15:00, 16:00, 17:00; domenica e festivi; visite ogni 3° minuti circa dalle 10.00alle 12.00 e dalle 14.30 alle 18.00. Per gruppi che superano le dieci persone è richiesta la prenotazione via email della visita guidata, oppure chiamando dalla 10.00 alle 12.00.






Utility: Parcheggio sala convegni.

Prodotti: Sono in vendita prodotti di artigianato monastico nel negozio interno.

Esperienze spirituali: Entrando nella cella (la piccola regola di S. Romualdo propone di rimanere seduti in cella a pregare e a ruminare i salmi), facendo l’esperienza del silenzio. Stringendosi in un abbraccio invisibile di energia spirituale che tende a proteggere ed elevare.

Festività significative: 19 giugno: San Romualdo abate, fondatore dell’ordine dei Camaldolesi. 11 luglio: San Benedetto.

Libro consigliato: L.A. Lassus, San Romualdo di Ravenna: eremita e profeta, ed. Abbazia San Benedetto, Seregno, Milano, 2001.

Curiosità: « Tra ‘ due liti d’Italia surgon sassi,

e non molto distanti a la tua patria,

tanto che ‘ troni assai suonan più bassi,

e fanno un gibbo che si chiama Catria,

di sotto al quale è consecrato un ermo,

che suole esser disposto a sola latria. »

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Canto ventunesimo del Paradiso, versi 106-111)

Orari Messa e ufficio: feriali: 17.00; festivi: 11.00 17.30




Fonte www.vaticano.com

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