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Avvenire troppo leggero. Quasi giustifica il cantante blasfemo

logofb - CopiaNO RUFUS A SANREMO – Il quotidiano dei Vescovi Avvenire perde un’occasione per ritornare ad essere la voce guida dei cattolici. Il quotidiano è dei Vescovi, non del popolo, ed i Vescovi che fanno? Stanno praticamente zitti su un episodio di blasfemia. Scusate, ma i cattolici la pensano ‘diversamente’. Sono 50.000 ed oltre le firme raccolte contro l’esibizione di questo cantante che ha offeso ed offende Gesù Cristo. Non importa se a Sanremo canterà altro, il problema è che continua a distribuire una canzone (ma anche più di una purtroppo) che offende Gesù.

Ma voi di Avvenire non vi sentite offesi come cristiani? E non sentite il dovere di intervenire? E di scrivere chiaro “FERMATE IL CANTANTE BLASFEMO!”

Troppo ‘leggero’ secondo noi il pezzo che quasi lo giustifica. Lo proponiamo ai nostri lettori a seguire.

Due “spettri” si agitano quest’anno sul Festival di Sanremo: Beppe Grillo e Rufus Wainwright. Il primo ha comprato due biglietti per la platea e annunciato “numeri”. Il direttore di Raiuno Leone, durante la prima conferenza stampa, ha sfoggiato grande tranquillità: «Se Beppe Grillo verrà, non può che farci piacere. Quello che farà fuori dal teatro non è di nostra competenza. Per la qualità della persona e per il suo essere anche un uomo di spettacolo siamo sicuri che ne rispetterà le regole. Una delle quali è che uno spettacolo non si interrompe. Per questo siamo sicuri che tutto avverrà nella massima correttezza».

Il «caso» Rufus Wainwright ( DA AVVENIRE)

Canadese, figlio di due artisti – Loudon Wainwright e Kate McGarrigle – è stato lanciato dal film Shrek dove cantava una versione di Hallelujah di Leonard Cohen. Nonostante abbia inciso nove album e raccolto importanti gratificazioni artistiche (per Elton John è i più bravo artista in circolazione) Rufus è diventato famoso soprattutto per essere un’icona del movimento Gay. Nell’agosto 2012 ha sposato a New York il suo compagno Jörn Weisbrodt. La coppia sta crescendo una bambina, nata da Lorca Cohen, figlia del cantautore canadese Leonard Cohen. Particolarmente discussa è una sua canzone intitolata Gay Messiah, accompagnata da un video con immagini blasfeme. Da qui la protesta, montata soprattutto sul web, da parte di alcune associazioni e siti cattolici che hanno chiesto di fermarne l’esibizione. Fazio fa l’anguilla: “Io non sono preoccupato. Ma lascio la parola al capo degli autori”. Fasulo: “Suonerà Across The Universe dei Beatles e un suo successo Cigarette and Chocolate Milk”. Due brani, aggiungiamo noi, senza contenuti polemici o urtanti. Il consigliere della Rai Verro richiama via agenzia di stampa l’azienda. “Non si comprende perché il palco del Festival di Sanremo debba offrire visibilità ad un artista, come Rufus Wainwright, esclusivamente noto per i toni blasfemi delle sue canzoni. Una televisione di servizio pubblico non dovrebbe puntare su questo tipo di personaggi e polemiche per inseguire maggiori ascolti: altrimenti dove è la differenza con le tv commerciali. Spero che i vertici aziendali e di Rai uno vigilino con grande attenzione perché Sanremo è il Festival di tutti gli italiani e nessuno deve sentirsi offeso nei propri sentimenti civili e religiosi”. Il direttore di Raiuno Giancarlo Leone, prima smorza (“Voglio tranquillizzare il consigliere Verro: nessuno mancherà di rispetto a nessuno”) poi punge (“La differenza tra il Servizio pubblico e le tv commerciali è che noi avremo Rufus Wainwright”).
Anche dieci parlamentari del Nuovo Centrodestra hanno chiesto alla Commissione di vigilanza Rai di accertarsi che i responsabili della programmazione Rai, «siano a conoscenza in anticipo delle modalità e dei contenuti dell’esibizione di Rufus Wainwright»,
dal momento che, sottolineano i parlamentari nella lettera, «da quanto è dato sapere, l’artista ad oggi non avrebbe comunicato i contenuti della sua esibizione». Dello stesso tenore Luca Borgomeo, presidente dell’associazione di telespettatori cattolici Aiart. «Prendiamo atto delle precisazioni di Leone sulla partecipazione di Rufus Wainwrigt a Sanremo. Proporre  temi blasfemi sarebbe un vero attentato alle radici religiose italiane».

 

3 COMMENTI

  1. Mi chiedo: è forse meno blasfemo il cercare di evitare l’offesa a colui che del sopruso e della violenza dissacrante ne ha fatto il fondamento del suo Vangelo? Quale prevaricazione non ha subito Gesù, che non abbia voluto accogliere per poi rendersene e rendercene immuni? E perchè allora mantenere questo simbolo così dissacratorio come il crocefisso che mostra il Messia all’apice della sua sofferenza e della sua più profonda umiliazione? Perché parlare di oltraggio quando l’oltraggio stesso è il cardine della fede?Se abbiamo il dovere di difenderlo, perchè mostrarlo mentre è vinto, indifeso e torturato dai suoi aguzzini? Tanto vale dismetterlo questo simbolo perchè dal vostro punto di vista non se ne capisce il senso!

  2. Credo che il motivo per giudicare quest’uomo siano più che documentati ed evidente che non solo calpesta il suo essere uomo, ma anche sfida apertamente Dio e il Creato e i valori fondamentali della sua natura e quella della Famiglia.

  3. Domani sera mettiamoci seduti davanti al Signore, accanto a Maria Santissima. Uniamoci ai nostri amici, chiamiamone altri e dopo aver reso grazie a Dio che ci ha dato la sua Luce, preghiamo perché il Signore ci custodisca e benedica, ma soprattutto preghiamo perché anche queste creature lontane dal suo amore, perché lo rifiutano amando e coltivando il peccato trovino presto la luce, si pentano, si convertano e siano sale della Terra.
    fra Gianni

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