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anche Papa Francesco si preoccupa delle pensioni...Motu Proprio del Papa sulla Revisione del Fondo Pensioni Vaticano

E’ stata pubblicata oggi la Lettera Apostolica di Papa Francesco in forma di “Motu Proprio” sulla Revisione dello Statuto del Fondo Pensioni Vaticano, che entra immediatamente in vigore. La revisione – precisa il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi –  “riguarda i cambiamenti nello Statuto alla luce delle novità che sono state realizzate in questi ultimi tempi per quanto riguarda gli enti preposti all’amministrazione nel Vaticano, la costituzione del Consiglio per l’Economia e della Segreteria per l’Economia, che rendevano necessario anche un adeguamento dello status del Fondo pensioni”.

Non cambiano pensioni dei dipendenti vaticani
Padre Lombardi sottolinea “che si tratta di modifiche nello Statuto, non nel Regolamento in vigore, il che vuol dire che tutte le procedure, la realtà pratica di quanto riguarda le pensioni dei dipendenti vaticani, rimangono attualmente le stesse che erano in vigore. Quindi i cambiamenti sono a livello della struttura dell’amministrazione ma non della realtà concreta del servizio fornito per i pensionati dal Fondo”.

A capo del Fondo potrà essere anche un laico
Quali le novità principali? “La prima – afferma il portavoce vaticano – riguarda il presidente. Finora era presidente del Fondo pensioni in modo praticamente automatico il presidente dell’Apsa, il cardinale pro tempore presidente dell’Apsa. Adesso, invece, all’articolo 5 si dice che il presidente è nominato dal Sommo Pontefice con un incarico quinquennale che può essere rinnovato per un altro mandato, però si dice che per la nomina del presidente, il Consiglio per l’Economia, il coordinatore per il Consiglio per l’Economia, sottopone al Papa una lista di almeno tre candidati. Quindi non è più automaticamente il cardinale presidente dell’Apsa, ma è una persona scelta dal Papa fra tre candidati presentati dal Consiglio per l’Economia e non si qualifica ulteriormente come debbano essere questi tre candidati. Ovviamente devono essere persone con requisiti adatti ma non si dice che siano ecclesiastici, che siano cardinali, quindi potrebbero al limite essere anche dei laici fra cui viene fatta poi la scelta”.

Nel Consiglio di Amministrazione entrano esperti esterni
“Un’altra innovazione importante – rileva padre Lombardi – riguarda il Consiglio di Amministrazione, nell’art. 6, perché si dice che fanno parte del Consiglio di Amministrazione 11 membri: il presidente; poi quattro esperti in materia assicurativa e di gestione dei fondi pensioni o fondi patrimoniali, provenienti da diversi Paesi, nominati dal Consiglio per l’Economia. Quindi sono quattro membri esterni alla realtà vaticana. Questa è una novità, perché prima tutti i membri del Consiglio di Amministrazione provenivano dalle realtà vaticane, dalle grandi amministrazioni vaticane. Oltre a questi quattro membri esterni, che sono la novità principale nel Consiglio, vi sono quattro membri esperti in campo amministrativo che sono designati dalle più grandi amministrazioni vaticane: quindi sono membri interni ­ per così dire – e che sono Propaganda Fide, la Commissione dello Stato della Città del Vaticano, l’Apsa e la Fabbrica di San Pietro. Questi sono nominati dal segretario di Stato, sentito il prefetto della Segreteria per l’Economia. Ci sono anche due membri in rappresentanza degli iscritti e dei pensionati del Fondo, scelti e nominati dal segretario di Stato. Ecco quindi le novità nella composizione del Consiglio di Amministrazione: soprattutto i quattro esperti esterni e poi il passaggio da uno a due degli iscritti”.

Gestione del Fondo
“Per quanto riguarda la gestione del Fondo – aggiunge padre Lombardi – non risultano delle grandi innovazioni rispetto a quanto già era in vigore. Si dice nell’art. 3 al paragrafo 5: investimenti e disinvestimenti dei comparti immobiliare e mobiliare sono effettuati dal Consiglio di Amministrazione del Fondo – che quindi rimane responsabile della gestione patrimoniale e finanziaria – ordinariamente attraverso l’Apsa o tramite specifiche convenzioni con terzi, le quali devono contenere le linee di indirizzo gestionale date dal Consiglio per l’Economia. Comunque, l’amministrazione, per quanto riguarda gli investimenti e i disinvestimenti, dipende ovviamente dal Consiglio di Amministrazione”.

Vigilanza esterna sul Fondo
“Un’altra novità – osserva il direttore della Sala Stampa vaticana – sta nella vigilanza esterna sul Fondo che inserisce le nuove competenze dei nuovi organi, che sono stati istituiti nel campo dell’economia in Vaticano. Quindi si dice all’art. 11: il Fondo pensioni è sottoposto alla vigilanza del Consiglio per l’Economia, della Segreteria per l’Economia e del revisore generale, ciascuno secondo le competenze loro attribuite dai rispettivi Statuti. Nel Fondo Pensioni vi è anche un organo, che è il Collegio dei revisori dei conti, di revisione interna; però poi c’è la vigilanza esterna, che compete a questi organi che abbiamo nominato: il Consiglio per l’Economia, la Segreteria per l’Economia e il revisore generale. Questi – conclude padre Lombardi – mi sembrano i punti più significativi di questo nuovo Statuto”.

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