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A Roma la Via Crucis per le ‘donne crocifisse’

Sono più di 100 mila le donne straniere costrette a prostituirsi nel nostro paese. Hanno tra i 15 e i 25 anni e sono soprattutto nigeriane e slave. Attratte dalla speranza di una vita migliore appena arrivano in Italia cadono nella rete della tratta sessuale e con la violenza sono costrette alla prostituzione.

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Nel migliore dei casi le vediamo su tante strade delle nostre periferie, nel peggiore, restano nascoste per anni, “a lavorare”, nel sottoscala di qualche nightclub. “Sono le nuove schiave del mondo occidentale, non possiamo fare finta di non vedere. Perché sono un esercito di donne, crocifisse ogni giorno, anche dalla nostra indifferenza”, dice la Comunità Papa Giovanni XXIII che proprio per le “donne crocifisse” ha promosso a Roma, questo venerdì, una Via Crucis vivente di solidarietà e preghiera in favore delle giovani vittime di tratta, prostituzione coatta e violenze.

La Via Crucis, in collaborazione con la diocesi di Roma, avrà luogo venerdì 26 alle 19.30 in Via dei Penitenzieri, presso la chiesa di Santo Spirito in Sassia, a ridosso del Vaticano. Parteciperà anche il cardinale vicario Agostino Vallini. Tra i portatori della croce vi saranno Giovanni Paolo Ramonda, presidente dell’associazione Papa Giovanni XXIII, Giulietta Astiaso, del Cammino Neocatecumenale, don Fabio Rosini, direttore dell’ufficio vocazione di “10 comandamenti”, Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito, suor Eugenia Bonetti, dell’Usmi-Ufficio nazionale tratta, padre Maurizio Botta, de “I cinque passi”, Matteo Truffelli, presidente dell’Azione Cattolica.

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“A queste ragazze, ancora bambine, viene calpestato ogni diritto ad essere donne – sottolineano i promotori dell’iniziativa -. Lottiamo con e per loro, per non mistificare questa terribile violenza”. “Scendiamo in strada insieme – aggiungono -, nel tempo cristiano della Quaresima, per abbracciare simbolicamente tutte le strade di questo orribile mercato. Per donare solidarietà e innalzare la preghiera di supplica al Signore nei confronti di queste nostre giovani sorelle che nell’anno del Giubileo chiedono di essere liberate”.

Redazione Papaboys (Fonte www.ansa.it)

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