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A Makariv uccisi 133 civili, l’Ucraina denuncia un nuovo sterminio russo. Gli abitanti: ‘Ci massacrano’

Nella località vicino a Kiev il sindaco denuncia uccisioni e stupri. Londra invierà 120 blindati e missili anti-nave. Odessa impone il coprifuoco per due giorni, continuano le evacuazioni di civili a est
Mentre continua lo scambio di accuse tra Kiev e Mosca sulle responsabiltà della strage di civili alla stazione di Kramatorsk, nella regione del Donetsk, dove un missile ha colpito i civili che cercavano di allontanarsi dal fronte, il sindaco di Makariv, vicino a Kiev, ha denunciato che durante l’occupazione russa della città ci sarebbero state esecuzioni di civili e stupri: finora le vittime sono 133.
Il bilancio della strage di Bucha è salito a 360 morti. Dopo la visita di ieri dei massimi rappresentanti Ue, Ursula von der Leyen e Josep Borrel, per testimoniare al presidente Zelensky la vicinanza dell’Europa al popolo ucraino, oggi è la volta del premier britannico Boris Johnson.
Bombe russe sulla stazione di Kramatorsk
Bombe russe sulla stazione di Kramatorsk

Gli abitanti: “A Makariv granate nei rifugi e spari dagli elicotteri”

“In alcune case i militari russi hanno lanciato le granate nei rifugi, perché non volevano ci nascondessimo”. Lo hanno raccontato gli abitanti di Makariv all’inviato dell’ANSA sul posto. Altri hanno anche riferito di “spari alle auto in strada dagli elicotteri dell’esercito russo”.

“I gruppi di militari si alternavano nel massacrarci – spiegano ancora gli abitanti – e gli stessi soldati ci dissero di scappare perché sarebbero arrivati gli ‘udmurt’ e i ‘buryat'”, aggiungono riferendosi all’etnia dei miliziani provenienti dalla zona in cui viene addestrata la brigata dell’estremo oriente russo che avrebbe compiuto i massacri di Bucha.

Johnson in visita a Kiev: “Sosteniamo l’Ucraina contro la barbarie russa”

La Gran Bretagna prepara “un nuovo pacchetto di aiuti finanziari e militari” all’Ucraina a testimonianza del suo “impegno verso questo Paese nella lotta contro la barbarica campagna russa”. Lo scrive su Twitter il premier Boris Johnson dopo aver incontrato a Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Borrell: “L’Ucraina vincerà sul campo di battaglia”

L’Ucraina vincerà la guerra “sul campo di battaglia”. Lo ha scritto su Twitter l’Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Josep Borrell, sottolineando che sono in arrivo a Kiev altri 500 milioni di euro per l’acquisto di armi. “Le consegne di armi saranno calibrate secondo le necessità ucraine”, ha aggiunto Borrell. Il fondo Ue di sostegno militare all’Ucraina sale così a 1,5 miliardi di euro.

per testimoniare al presidente Zelensky la vicinanza dell'Europa al popolo ucraino, oggi è la volta del premier britannico Boris Johnson
per testimoniare al presidente Zelensky la vicinanza dell’Europa al popolo ucraino, oggi è la volta del premier britannico Boris Johnson

Kiev: i russi hanno perso 19.100 soldati da inizio guerra

La Russia avrebbe perso 19.100 soldati in Ucraina dall’inizio dell’invasione secondo lo stato maggiore di Kiev, che ha postato l’aggiornamento su Facebook. Lo riporta l’agenzia Ukrinform. Le perdite di mezzi sul campo includerebbero 705 carri armati, 1.895 blindati, 151 aerei, 136 elicotteri e 112 droni.

Ucraina, von der Leyen: raccolti 9,1 miliardi per i rifugiati

“Oggi abbiamo raccolto 9,1 miliardi di euro per le persone in fuga dall’invasione, all’interno dell’Ucraina e all’estero. E ne arriveranno altri. Continueremo a fornire supporto. E una volta che le bombe avranno smesso di cadere, aiuteremo il popolo ucraino a ricostruire il proprio Paese”. Lo annuncia la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Dal Vaticano: Krajewski va a Kiev col dono di una seconda ambulanza

Per la terza volta dall’inizio del conflitto in Ucraina, l’elemosiniere del Papa si recherà nel Paese dell’est per consegnare un altro mezzo dotato anche di defibrillatori per bambini. A Kiev, il cardinale celebrerà il Triduo pasquale con i fedeli che soffrono per la guerra “sacrilega”, come l’ha più volte definita Papa Francesco

“Essere servitori”, esserlo “nell’amore”. Le parole di Francesco, nella lavanda dei piedi del Giovedì Santo 2014, quando si chinò su dodici persone disabili del centro don Gnocchi, vengono subito in mente pensando alla nuova missione del cardinale Konrad Krajewski, sostenuta e voluta proprio dal Papa.

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