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Thomas è morto di tumore a 17 anni. Aiutava i bambini malati di Firenze. RIP

Era ricoverato da mesi all’ospedale pediatrico di Firenze. Studiava a Viadana. Il dolore del personale medico e lo strazio della famiglia. Oggi (sabato 25 febbraio) i funerali. Aggredito da una malattia che non gli ha lasciato scampo, ha trovato la forza, fino all’ultimo, di stare accanto a chi soffriva come lui. Per molti bambini ricoverati e gravemente ammalati, per i loro genitori, per i medici e gli infermieri che lo hanno avuto in cura, Thomas è stato un indimenticabile esempio di umanità. Un angelo voluto da Dio.

Aveva soltanto 17 anni. Il suo grande cuore ha smesso di battere mercoledì notte alle due. Accanto a lui la mamma Giovanna che in questi quattro anni non l’ha lasciato un solo istante. Si è spento all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze dov’era da tempo ricoverato per un tumore alle ossa.
La notizia della sua morte ha gettato nello sconforto la comunità di Casalmaggiore, dove abitava e Viadana dove, fin che ha potuto, ha frequentato il liceo scientifico. Ma il dolore più grande, oltre ai genitori, lo stanno sopportando proprio i piccoli ricoverati dell’ospedale fiorentino insieme a medici e infermieri. È stato lui a infondere loro la speranza con il suo sorriso, la sua serenità interiore.




Tutti i giorni era al capezzale dei bimbi più piccoli, li faceva giocare, divertire. Un modo di essere che aveva profondamente commosso tutto il personale di quell’ospedale pediatrico che ogni giorno deve fare i conti con malattie che spesso non lasciano scampo ai piccoli pazienti. Il corpo senza vita di Thomas Ruberti, proveniente da Firenze, è atteso per questa mattina (venerdì 24 febbraio) alle 12.30 a Casalbellotto dove abita la nonna e i funerali saranno celebrati domani pomeriggio (sabato 25 febbraio) alle 14.30 nel duomo di Casalmaggiore.

Le prime avvisaglie del male si sono fatte sentire già nel 2013. È quell’anno che Thomas viene ricoverato al Meyer. Vi trascorre alcuni mesi. Dopo le cure sembra riprendersi. La sua forza di volontà è eccezionale. Torna a frequentare il liceo a Viadana. Non solo. Torna anche a suonare il suo clarinetto sia nella banda Estudiantina di Casalmaggiore che nel complesso Ensembe Salieri. Si esibisce anche a Mantova.
La sua capacità di reazione è straordinaria. Ma poi ha una ricaduta e viene di nuovo ricoverato al Meyer dove purtroppo il suo cuore cessa di battere. La famiglia ringrazia pubblicamente il personale di quell’ospedale, in particolare i reparti di Oncoematologia e Dialisi. Chi volesse effetuare una donazione può farlo a favore della Fondazione Meyer e della Nefrologia di quell’ospedale o alla Fondazione Tommasino Baciotti di Firenze che aiuta le famiglie dei bambini ricoverati




di Giancarlo Oliani per la Gazzetta di Mantova

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