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Ti Vu – Ti Vi #60anniRai

tv.cervelloANNIVERSARIO RAI – L a televisione italiana compie 60 anni oggi, e tanta acqua è passata sotto i ponti (soprattutto tanti programmi sugli schermi ndr). Come Redazione dei Papaboys abbiamo chiesto una testimonianza ad un illustre amico, il regista e scrittore (anche giornalista) Dante Fasciolo, legato alla nostra associazione in quanto direttore editoriale della  società editrice Edizioni Papaboys International srl, una vita trascorsa in Rai tra ideazione dei programmi, controllo e regia. Ecco chi è l’autore del nostro servizio che ricorda la RAI e questi 60 anni. DANTE FASCIOLOGiornalista, Autore, Regista, Curatore, Produttore Esecutivo – 35 anni di esperienza RAIUNO programmi vario genere: culturali, spettacolo, intrattenimento, informazione – in particolare, responsabile negli ultimi anni dei programmi di carattere ambientale Linea Verde e Linea Blu

Ecco che cosa ci ha inviato da condividere con ciascuno di voi, cari lettori:

TiVu – TiVi

Se vogliamo considerare la sua età

diremo che la Televisione Italiana non è vecchia

ma neanche, haimè, più giovane.

Se consideriamo la TiVu, ovvero l’apparecchio,

esso tende a ringiovanire tecnicamente di giorno in giorno,

ma di giorno in giorno – dicono ormai i più –

la TiVi – programmi mostra la sua vecchiezza.

Si, l’eterna altalena della contraddizione.

Da una parte funzioni e immagini sempre più accattivanti,

dall’altra contenuti sempre più scadenti.

In 60 anni questa magnifica invenzione ha percorso variegate strade:

dalla paludata informazione di palazzo

allo spregiudicato incontrollabile gossip;

dalle nozioni di educazione civica

alla più sfrenata vocazione al volgare;

dalla quiete delle pecore dell’intervallo

agli inquietanti  mostri preistorici rianimati elettronicamente…

insomma, di tutto, di più…

come tiene a sottolineare il più recente slogan.

Respiro profondo, l’argomento lo richiede.

Per quanto facile possa essere la critica,

difficile appare un equilibrato bilancio.

In 60 anni sono mutate molte cose in questo “pazzo mondo”.

Sono mutati gli uomini e mutata è la società e i mezzi che la riassumono,

appunto: telefono, tv, fax, internet…babilonia di linguaggi web,

e torna l’eterno dilemma: è nato prima l’uovo o la gallina!?

E’ stato l’uomo a cambiare la società

o la società ha cambiato l’uomo?

La televisione ha cambiato gli uomini

o gli uomini hanno cambiato la televisione!?

Qualunque sia la risposta che ognuno di noi elabora in se,

nessuno può disconoscere  il beneficio della comunicazione televisiva.

Uomini di saldi principi, grandi Autori, Tecnici coscienziosi

hanno dedicato anni di duro lavoro per accompagnare

l’impervio cammino della crescita civile e sociale

di una società desiderosa di ricostruire una coscienza nazionale.

E se oggi questa tensione sembra svanita

o sembra disperdersi in improbabili rappresentazioni estranee e insignificanti

ove omologazione e massificazione incombono prepotenti o subliminali,

occorre porsi sull’unica prospettiva possibile:

rigenerare la coscienza personale, dare peso e valore alle cose che contano,

fare proprie le misure per un nuovo vestito da indossare

senza infingimenti al cospetto di quanti incrociano con sobrietà

il nostro destino umano e comunicativo.

Dante Fasciolo

1 COMMENTO

  1. Puntuale l’analisi, condivisibili i propositi ma resta il pensiero sull’inutilità di mete irraggiungibili dopo vent’anni di massificazione del gusto e di alterazione dei valori, sempre più legati alla rincorsa di beni anche inutili e al conseguimento dei mezzi per acquistarli.

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