“La famiglia, speranza e futuro per la società italiana” è il tema di questa Settimana Sociale, ma – ricorda il Papa – la famiglia è più che un tema, è vita, “è cammino di generazioni che si trasmettono la fede insieme con l’amore”, “è fatica, pazienza, e anche progetto, speranza, futuro”. E tutto questo diventa lievito ogni giorno nella pasta dell’intera società per il suo maggior bene comune. Il futuro della stessa società è poi radicato nei giovani e negli anziani, che sono la memoria viva. “Un popolo che non si prende cura degli anziani e dei bambini e dei giovani – afferma – non ha futuro, perché maltratta la memoria e la promessa”. Il Papa ribadisce che la Chiesa offre “una concezione della famiglia, che è quella del libro della Genesi, dell’unità nella differenza tra uomo e donna” e come tale “merita di essere fattivamente sostenuta”. E le conseguenze delle scelte culturali e politiche, che riguardano la famiglia, toccano i diversi ambiti della vita di un Paese: dal problema demografico alle altre questioni relative al lavoro fino alla stessa “visione antropologica che è alla base della nostra civiltà”. Il cuore del messaggio del Papa è sottolineare che “promuovere” la famiglia “è operare per uno sviluppo equo e solidale”. La famiglia è, infatti, “scuola privilegiata di generosità, di condivisione, di responsabilità, scuola che educa a superare una certa mentalità individualistica che si è fatta strada nelle nostre società”. Il Papa non ignora “la sofferenza di tante famiglie” dovuta alla mancanza di lavoro o ai conflitti interni oppure ai fallimenti dell’esperienza coniugale e a tutti esprime la sua vicinanza, ma ricorda anche la testimonianza semplice di tantissime famiglie “che vivono l’esperienza del matrimonio e dell’essere genitori con gioia”, “senza paura di affrontare anche i momenti della croce che – dice – vissuta in unione con quella del Signore, non impedisce il cammino dell’amore, ma anzi può renderlo più forte”. Papa Francesco ricorda anche la figura del Beato Giuseppe Toniolo che fa parte di quella schiera di cattolici laici che, nonostante le difficoltà del loro tempo, seppero percorrere strade proficue “per lavorare alla ricerca e alla costruzione del bene comune”, sottolineando che il loro esempio “costituisce un incoraggiamento sempre valido per i cattolici laici di oggi a cercare a loro volta vie efficaci per la medesima finalità”. Infine, auspica che questa Settimana Sociale possa contribuire “in modo efficace a mettere in evidenza il legame che unisce il bene comune alla promozione della famiglia fondata sul matrimonio, al di là di pregiudizi e ideologie”.
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