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Papa Francesco: “Dio ci sorprende! Dio ci chiede fedeltà! Dio è la nostra forza!”

GraphixCITTA’ DEL VATICANO –  “Dio ci sorprende; è proprio nella povertà, nella debolezza, nell’umiltà che si manifesta e ci dona il suo amore che ci salva, ci guarisce e ci dà forza. Chiede solo che seguiamo la sua parola e ci fidiamo di Lui.” Questo è il centro dell’Omelia di Papa Francesco pronunciata in piazza San Pietro durante questa domenica nella Celebrazione Mariana. Così è stato per Maria, ha spiegato a il Papa,  “rompe i nostri schemi, mette in crisi i nostri progetti, e ci dice: fidati di me, non avere paura, lasciati sorprendere, esci da te stesso e seguimi!”.

E poi Francesco pone le domande che spesso lo caratterizzano ai fedeli presenti in Piazza: “Abbiamo paura di quello che Dio potrebbe chiederci o di quello che ci chiede? Mi lascio sorprendere da Dio, come ha fatto Maria, o mi chiudo nelle mie sicurezze, nei miei progetti? Lascio veramente entrare Dio nella mia vita? Come gli rispondo? “ C’è poi la fedeltà prosegue il Papa – come quella chiesta a Timotea nella seconda lettura della liturgia domenicale. “ Ricordarsi sempre di Cristo, perseverare nella fede; Dio ci sorprende con il suo amore, ma chiede fedeltà nel seguirlo.” Una fedeltà che deve essere costante “ Pensiamo a quante volte ci siamo entusiasmati per qualcosa, per qualche iniziativa, per qualche impegno, ma poi, di fronte ai primi problemi, abbiamo gettato la spugna. E questo purtroppo, avviene anche nelle scelte fondamentali, come quella del matrimonio. La difficoltà di essere costanti, di essere fedeli alle decisioni prese, agli impegni assunti. Spesso è facile dire “sì”, ma poi non si riesce a ripetere questo “sì” ogni giorno.”

Maria, “creatura umile e debole come noi” è stata scelta per essere “Madre di Dio, Madre del suo Creatore”. Guardando a Maria, Papa Francesco invita a riflettere su tre realtà: Dio ci sorprende, Dio ci chiede fedeltà, Dio è la nostra forza. Dio ci sorprende – spiega il Papa – come nella vicenda di Naaman, capo dell’esercito del re Aram e malato di lebbra, che rispondendo alla richiesta di Dio si immerge nel Giordano. Una richiesta che lo lascia perplesso ma si immerge nel fiume e subito guarisce:

“Ecco, Dio ci sorprende; è proprio nella povertà, nella debolezza, nell’umiltà che si manifesta e ci dona il suo amore che ci salva, ci guarisce e ci dà forza. Chiede solo che seguiamo la sua parola e ci fidiamo di Lui”.

Questa è anche l’esperienza della Vergine Maria che davanti “all’annuncio dell’Angelo, non nasconde la sua meraviglia”, lo stupore di vedere che “Dio, per farsi uomo, ha scelto proprio lei, una semplice ragazza di Nazaret” che “non ha compiuto imprese straordinarie” ma si fida del Signore:

“Dio ci sorprende sempre, rompe i nostri schemi, mette in crisi i nostri progetti, e ci dice: fidati di me, non avere paura, lasciati sorprendere, esci da te stesso e seguimi!”

Il Santo Padre rivolge poi domande che toccano il cuore di ogni cristiano:

“Mi lascio sorprendere da Dio, come ha fatto Maria, o mi chiudo nelle mie sicurezze, sicurezze materiali, sicurezze intellettuali, sicurezze ideologiche, sicurezze dei nei miei progetti? Lascio veramente entrare Dio nella mia vita? Come gli rispondo?”.

Dio – aggiunge Papa Francesco – ci sorprende con il suo amore, “ma chiede fedeltà nel seguirlo” come nella lettura di San Paolo, in cui l’Apostolo si rivolge al discepolo Timoteo dicendogli di “ricordarsi sempre di Cristo, di perseverare nella fede”. Quante volte – osserva poi il Pontefice – ci siamo entusiasmati per qualche iniziativa, per qualche impegno “ma, poi, di fronte ai primi problemi, abbiamo gettato la spugna”:

“E questo purtroppo, avviene anche nelle scelte fondamentali, come quella del matrimonio. La difficoltà di essere costanti, di essere fedeli alle decisioni prese, agli impegni assunti. Spesso è facile dire sì’, ma poi non si riesce a ripetere questo ‘sì’ ogni giorno. Non si riesce ad essere fedeli”.

Maria a Dio ha detto tanti “sì” “nei momenti gioiosi come pure in quelli di dolore”. Tanti “sì” culminati sotto la Croce. Quindi il Papa rivolge un’altra cruciale domanda:

“Sono un cristiano ‘a singhiozzo’, o sono un cristiano sempre?”.

E poi aggiunge:

“La cultura del provvisorio, la cultura del relativo entra anche nel vivere la fede. Dio ci chiede di essergli fedeli, ogni giorno, nelle azioni quotidiane e aggiunge che, anche se a volte non gli siamo fedeli, Lui è sempre fedele e con la sua misericordia non si stanca di tenderci la mano per risollevarci, di incoraggiarci a riprendere il cammino, di ritornare a Lui e dirgli la nostra debolezza perché ci doni la sua forza”.

Il Papa indica quindi l’autentico cammino:

E questo è il cammino definitivo: sempre col Signore, anche nelle nostre debolezze, anche nei nostri peccati. Mai andare sulla strada del provvisorio. Questo, sì, uccide. La fede è fedeltà definitiva come quella di Maria.

Dio ci sorprende, Dio ci chiede fedeltà e Dio – conclude il Papa – è la nostra forza. Il Pontefice dopo aver ricordato la pagina del Vangelo, in cui dieci lebbrosi chiedono a Gesù di ottenere la guarigione sottolinea che dopo la liberazione dalla malattia, “solo uno torna indietro per lodare Dio” e ringraziarlo. Maria, dopo l’Annunciazione, ha parole di lode e di ringraziamento a Dio. “Tutto è suo dono”. “Lui – ricorda Papa Francesco – è la nostra forza”. E poi pone altri nodali interrogativi:

“Quante volte ci diciamo grazie in famiglia? E’ una delle parole chiave della convivenza. ‘Permesso’, ‘scusa’, ‘grazie’: se in una famiglia si dicono queste tre parole, la famiglia va avanti. ‘Permesso’, ‘scusami’, ‘grazie’. Quante volte diciamo ‘grazie’ in famiglia? Quante volte diciamo grazie a chi ci aiuta, ci è vicino, ci accompagna nella vita? Spesso diamo tutto per scontato! E questo avviene anche con Dio. E’ facile andare dal Signore a chiedere qualcosa, ma andare a ringraziarlo: Mah, non mi viene”.
Al termine della Santa Messa, Papa Francesco ha letto l’Atto di Affidamento alla Madonna di Fatima:

“Beata Maria Vergine di Fatima,
con rinnovata gratitudine per la tua presenza materna
uniamo la nostra voce a quella di tutte le generazioni 
che ti dicono beata”.

“Custodisci la nostra vita fra le tue braccia”. “Insegnaci – ha detto il Santo Padre – il tuo stesso amore di predilezione per i piccoli e i poveri, per gli esclusi e i sofferenti, per i peccatori e gli smarriti di cuore”.

“Raduna tutti sotto la tua protezione
e tutti consegna al tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù”.

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