Alle 9, un’ora prima dell’inizio delle esequie di Willy Monteiro Duarte, il 21enne pestato a morte a Colleferro, era già pieno lo stadio comunale di Paliano (Frosinone).
Il centro sportivo scelto per celebrare i funerali ha visto la partecipazione di centinaia di persone, molte delle quali hanno indossato maglie e camicie bianche, come richiesto dalla famiglia del giovane. Presenti anche il premier Giuseppe Conte e il governatore Nicola Zingaretti.
Al loro arrivo allo stadio, i parenti del ragazzo ucciso sono apparsi in lacrime
: sull’auto una fotografia di Willy. La scelta di indossare indumenti bianchi voleva richiamare un “segno di purezza e di gioventù”, aveva riferito il sindaco di Paliano. Anche il presidente del Consiglio e il ministro Luciana Lamorgese si sono presentati in camicia bianca, per rispettare la richiesta dei familiari del giovane. A Capoverde, terra di origine del ragazzo ucciso, il bianco anche simbolo di lutto quando si riferisce a un giovane.L’abbraccio di Conte ai parenti di Willy – Alla fine delle esequie il presidente del Consiglio ha abbracciato la madre e il padre di Willy, Lucia e Armando e la sorella Milena, dicendo loro “l’Italia è con voi, vi vuole bene”. Il feretro del giovane è uscito dal campo sportivo tra gli applausi e palloncini bianchi lanciati verso il cielo. Parlando poi con i giornalisti, Conte ha spiegato: “Ci aspettiamo condanne severe e una rigorosa esecuzione della pena”.
Zingaretti: “Ora pretendiamo giustizia” – “Ora bisogna solo far sentire alla famiglia la vicinanza di tutti e pretendere presto giustizia”, ha affermato Zingaretti. “La Regione pagherà e sosterrà la famiglia per le spese legali e uno degli istituti alberghieri della nostra regione sarà dedicato al nome di Willy”.
Il vescovo: “Morte barbara e ingiusta, ora silenzio” – “Occorre rimanere in silenzio davanti al mistero della morte di un giovane”, ha invece affermato il vescovo di Tivoli e Palestrina monsignor Mauro Parmeggiani durante l’omelia. “Perché la morte barbara e ingiusta di Willy non cada nell’oblio impegnamoci tutti: istituzioni, forze dell’ordine, uomini e donne della politica, della scuola, dello sport e del tempo libero, Chiesa, famiglie e quanti detengono le chiavi di un potere enorme, quello dei media, a comprometterci insieme.
Al di là di ogni interesse personale e senza volgere lo sguardo altrove fingendo di non vedere, a riallacciare un patto educativo a 360 gradi”.
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