Un saluto ai sacerdoti, che ho cercato di amare come fratello e padre nella fede. Saluto i seminaristi, i diaconi permanenti, i religiosi e le religiose con un ricordo speciale per le comunità contemplative. Un abbraccio sincero ai bambini e ai giovani, alle famiglie, ai disabili e ai volontari, agli ammalati, ai carcerati, ai lavoratori e ai tanti in cerca di occupazione, ai fedeli di altre confessioni cristiane e di altre religioni, e a tutti gli uomini e le donne che ho incontrato fuori dei contesti tipicamente ecclesiali, e con i quali mi sono sforzato di tessere relazioni di rispetto e simpatia. Non posso non menzionare anche i rappresentanti delle istituzioni civili e militari, i responsabili di ogni istituzione con cui ho intrattenuto rapporti di stima e di sincera collaborazione, con i giornalisti e gli operatori della comunicazione nelle loro diverse testate. Di tutti e ciascuno conservo viva memoria; a tutti e ciascuno assicuro la mia preghiera.
Si chiude l’esperienza aquilana, ma non termina l’amicizia che è stata stretta in questi anni. Ci si incontra per caso, ma non è mai solamente un caso. Sono certo che quanto è nato di positivo in questi quattro anni e mezzo fermenterà nel bene e chiedo a tutti di scusarmi se non sempre sono riuscito a rispondere alle richieste e se non sono stato all’altezza delle speranze che forse si nutriva con la mia venuta. Confesso tuttavia con semplicità di aver cercato di fare il possibile con tutto l’impegno della mia intelligenza e del mio cuore. Da parte mia posso affermare che anche le esperienze umanamente più incomprensibili, come quella del processo che mi ha visto indagato e sottoposto a giudizio per un reato di fatto inesistente – come la stessa procura generale della corte d’appello ha riconosciuto – costituiscono un arricchimento umano e spirituale. Ritengo tutto una grazia di Dio che aiuta a maturare umanamente e spiritualmente. Vado via abbracciando tutti con la speranza che il ponte ideale tra le due diocesi di l’Aquila e Ascoli Piceno, grazie anche al fatto che è di Ascoli l’Arcivescovo Petrocchi, favorisca l’incontro e la nostra reciproca collaborazione”. Noi dei Papaboys accogliamo con gioia la notizia della nomina di Mons. D’Ercole, con il quale ci legano sentimenti di grande amicizia. Possa il Signore sostenere il cammino del nuovo vescovo di Ascoli Piceno con abbondanti grazie e benedizioni dal cielo”. Auguri Eccellenza! a cura della Redazione Papaboys
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