La seguente riflessione non vuole assolutamente essere un giudizio sulla persona di cui ho massimo rispetto. E’ soltanto una riflessione a voce alta sulle considerazioni irrazionali e prive di fondamento che sono uscite dalla sua bocca. Recita un antico adagio: “prima di aprire la bocca, aziona il cervello”. Secondo il ministro i segni della civiltà sono quelli proposti dalle sue aberranti affermazioni. L’ultima in ordine di tempo riguarda la struttura antropologica della famiglia. Il ministro Kyenge si è detta favorevole alla proposta di usare la parola “genitore 1” e “genitore 2″ al posto del – parole sue – “concetto obsoleto” di “padre” e “madre”.
Da Venezia, la congolese ha confermato l’impegno nella battaglia legislativa che mira a definire “italiani” tutti i bambini che nascono in Italia, anche per caso. E ha dichiarato di approvare la proposta Pd della delegata ai diritti civili del Comune di Venezia, Camilla Seibezzi, di utilizzare la terminologia “genitore 1” e “genitore 2. “Mi sono sempre battuta per le pari opportunità – ha detto – se questa è una proposta che le rafforza, mi trova d’accordo.” Ovviamente il bambino non ha voce in capitolo. E perché fermarsi a ‘genitore 1 e 2′, nel suo caso di famiglia poligamica i numeri e le combinazioni possono essere anche superiori a due. Due è un numero così ‘obsoleto’.
don Salvatore Lazzara
Sono assolutamente in accordo! Il fare di questa …ministra (ma chi l’ha voluta?!) sa veramente di arroganza, nella sua espressione fisiognomica e nei contenuti che esprime. Non serve certo la giustizia se i suoi dettami e proclami sono slegati dalla situazione sociale, grave, del nostro paese e della nostra sensibilità, continuamente calpestata dalla prepotenza di chi, se è davvero nel bisogno, arriva nella nostra terra senza un briciolo di umiltà e riconoscenza. Perchè la Sig.ra non torna in Congo a portare innovazione, cultura ecc.,visto che il suo paese è tanto nel bisogno?…