Il tempo di Avvento, che sta per concludersi, è per eccellenza il periodo dedicato a Maria, Vergine vigilante e Madre accogliente. A lei vorrei chiedere, per ogni uomo e ogni donna, la grazia di continuare ad essere persone che sanno vegliare e attendere il Signore, così che gli affanni e le tribolazioni della vita, non spengano la speranza e la certezza che la storia cammina verso il suo compimento, a dispetto dei profeti di sventura che, ahimè, ne annunciano la fine. A Maria, discepola del Signore, chiedo di prenderci per mano e accompagnarci, nella fede, fino a Betlemme, la “casa del pane”, dove ciascuno può ritrovare le proprie radici e rinascere interiormente. «Intercedi
per tutti, o Madre del Signore, un cuore aperto e docile ad accogliere il Figlio di Dio che nasce proprio nella nostra carne e aiutaci a generarlo con le buone opere nei nostri ambienti quotidiani. Fa’ che contempliamo con attenzione e amore il bimbo di Betlemme adagiato nel presepe, per scoprire, un poco più in profondità, la grandezza e la concretezza dell’Amore di Dio che ci avvolge tutti, dalla testa ai piedi.Tienici per mano, come una mamma il suo bimbo, perché, imparando a camminare, non ci scoraggiamo per le cadute e gli scivoloni, i peccati e le contraddizioni, e nemmeno per gli scandali ai quali, purtroppo, ci siamo abituati.
UNA FEDE A PROVA DI CALAMITÀ
Per tutti ti chiedo il dono di una fede incrollabile, a prova di calamità così che dentro i travagli dell’esistenza possiamo perseverare nell’abbandono fiducioso alla fedeltà di Dio, che non viene mai meno alle sue promesse di vita. E non dimenticarti di tenere svegli e pronti i nostri cuori perché non si addormentino tra le mura calde delle nostre case, ma al contrario, siano pervasi da una sana inquietudine che ci sproni a prenderci cura e a farci carico di tutti coloro che piangono, soffrono e disperano.
Tu, che non hai esitato a metterti in cammino sulle strade di Dio e dell’uomo, spingici fuori dai nostri confini e aiutaci a scorgere i segni della Nascita di Gesù nelle povertà assurde del nostro tempo. Tu, che hai vissuto in prima persona il dramma di un Natale senza luci colorate e senza dolci melodie, aiutaci a prendere consapevolezza della serietà di questo evento che ha cambiato il corso della storia e continua anche oggi a cambiare le nostre piccole e grandi storie personali e comunitarie. Aiutaci a gioire, coscienti e grati perché grande è il dono che ci è affidato».
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