“Ave, o predestinata Madre di Dio! Ave, o eletta fin dall’eternita’ ad essere la causa del fuoco divino, il Paradiso del legno di vita, il ramo del grappolo divino, il fiume pieno degli aromi dello Spirito, la terra della spiga divina, la rosa magnifica per la verginita’ e spirante fragranza di grazia, l’agnella partoriente l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, cantiere della nostra salvezza, piu’ sublime degli Angeli, serva e Madre”.
“Ave, o predestinata Madre di Dio! Ave, o eletta fin dall’eternita’ ad essere la causa del fuoco divino, il Paradiso del legno di vita, il ramo del grappolo divino, il fiume pieno degli aromi dello Spirito, la terra della spiga divina, la rosa magnifica per la verginita’ e spirante fragranza di grazia, l’agnella partoriente l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, cantiere della nostra salvezza, piu’ sublime degli Angeli, serva e Madre”.
Amen. Ave Maria!
(S. Giovanni Damasceno)
L’8 dicembre 1854 tutta Roma era in festa: una folla immensa si pigiava dinanzi alla basilica Vaticana, incapace di contenerla. Sfilarono processionalmente ben 192 Vescovi venuti da tutte le parti del mondo, eccetto che dalla Russia ove il despota Nicola 1 (morto nel 1854) si oppose al loro viaggio a Roma. Ai Vescovi fecero seguito i Cardinali; il corteo era chiuso dal Sommo Pontefice, circondato dalle sue guardie nobili.
Si recitarono le litanie dei Santi, per invitare la Chiesa Trionfante ad unirsi a quella Militante. Ricevuta l’obbedienza dei Cardinali e dei Vescovi, Pio IX iniziò la solenne Messa Pontificale…
Una circostanza degna di rilievo: i fedeli si erano recati in S. Pietro sotto una pioggia accompagnata da tuoni e fulmini, come se il demonio avesse voluto terrorizzare i buoni, che si recavano a glorificare Maria.
Ebbene proprio nel momento in cui Pio IX pronunciava la formula dogmatica, con voce potente che commosse l’intera moltitudine, un raggio di sole, squarciando le nubi, penetrava nella basilica attraverso i finestroni della cupola, avvolgendo il Papa in un nimbo di luce. Fu allora che un brivido di commozione e di irrefrenabile gioia pervase l’anima di tutti e proruppero dalla folla immensa alte acclamazioni alla Madonna e al Pontefice dell’Immacolata.
Tuonò il cannone a Castel S. Angelo per dare il felice annuncio alla città Eterna, mentre tutte le campane dell’Urbe suonavano lungamente a distesa, in segno del giubilo universale.
Ovunque si celebrarono grandi feste. In Roma tutte le case erano ornate con nastri bianchi ed azzurri. Alla sera una illuminazione fantastica fece impallidire il trionfo popolare di Efeso, quando Maria era stata proclamata Madre di Dio. Il Municipio di Roma provvide alla illuminazione della cupola di San Pietro e fu coniata una speciale medaglia commemorativa.
Fonte: BERNADETTE E LE APPARIZIONI DI LOURDES di p. Luigi Chierotti C.M.
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