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La Chiesa e la famiglia: futuro di speranza per ogni uomo

F_-_famigliaCITTA’ DEL VATICANO – “Dalla diffusione delle coppie di fatto, che non accedono al matrimonio e a volte ne escludono l’idea, alle unioni fra persone dello stesso sesso, cui non di rado è consentita l’adozione di figli”. Sono queste alcune “problematiche inedite fino a pochi anni fa” che sfidano la concezione cristiana della famiglia. È quanto si legge nel Documento preparatorio della terza assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi, in programma nel 2014, diffuso oggi dalla Sala stampa della Santa Sede. “Fra le numerose situazioni che richiedono l’attenzione e l’impegno pastorale della Chiesa”, nel testo vengono ricordati: “matrimoni misti o inter-religiosi, famiglia monoparentale; poligamia; matrimoni combinati con la conseguente problematica della dote, a volte intesa come prezzo di acquisto della donna; sistema delle caste; cultura del non-impegno e della presupposta instabilità del vincolo; forme di femminismo ostile alla Chiesa; fenomeni migratori e riformulazione dell’dea stessa di famiglia; pluralismo relativista nella concezione del matrimonio; influenza dei media sulla cultura popolare nella comprensione delle nozze e della vita famigliare; tendenze di pensiero sottese a proposte legislative che svalutano la permanenza e la fedeltà del patto matrimoniale; diffondersi del fenomeno delle madri surrogate (utero in affitto); nuove interpretazioni dei diritti umani”.

“Nell’attuale contesto molti ragazzi e giovani, nati da matrimoni irregolari, potranno non vedere mai i loro genitori accostarsi ai sacramenti”. Con queste parole il documento preparatorio del Sinodo sulla famiglia definisce “urgenti” le “sfide poste all’evangelizzazione dalla situazione attuale, diffusa in ogni parte del villaggio globale”. “Questa realtà – si legge nel documento preparatorio, diffuso oggi – ha una singolare rispondenza nella vasta accoglienza che sta avendo ai nostri giorni l’insegnamento sulla misericordia divina e sulla tenerezza nei confronti delle persone ferite, nelle periferie geografiche ed esistenziali: le attese che ne conseguono circa le scelte pastorali riguardo alla famiglia sono amplissime”. Una riflessione del Sinodo dei vescovi su questi temi appare, dunque, “tanto necessaria e urgente, quando doverosa come espressione di carità dei pastori nei confronti di quanti sono a loro affidati e dell’intera famiglia umana”

Nove capitoli che ripercorrono i temi più scottanti che interpellano l’insegnamento della Chiesa sulla famiglia: è il questionario con cui si conclude il Documento preparatorio del Sinodo dei vescovi sulla famiglia, la cui prima parte è dedicata ad una sintesi del magistero in materia, dalla “Humanae Vitae” di Paolo VI alla “Familiaris consortio” di Giovanni Paolo II, fino al Catechismo della Chiesa cattolica e alla prima enciclica di Papa Francesco “Lumen Fidei”. “I separati e i divorziati risposati sono una realtà pastorale rilevante nella Chiesa particolare?”, è una delle domande della parte del questionario dedicata alla pastorale “per far fronte ad alcune situazioni matrimoniali difficili”. Per quanto riguarda le unioni gay, nel testo si chiede alle Chiese di tutto il mondo se “esiste nel vostro Paese una legge civile di riconoscimento di persone dello stesso sesso equiparate in qualche modo al matrimonio”, e qual è “l’atteggiamento delle Chiese particolari e locali sia di fronte allo Stato civile promotore di unioni civili tra persone dello stesso esso, sia di fronte alle persone coinvolte in questo tipo di unione”.

Ci saranno anche i fedeli laici, uomini e donne, sia in qualità di esperti che di persone impegnate a varo titolo nella pastorale, tra gli uditori del Sinodo sulla famiglia che si svolgerà in due tappe: l’assemblea generale straordinaria (5-19 ottobre 2014), che servirà a “raccogliere testimonianze e proposte dei vescovi”, e l’assemblea generale ordinaria prevista per il 2015, al fine di “cercare linee operative per la pastorale della persona umana e della famiglia”. Ad annunciarlo oggi è stato monsignor Lorenzo Baldisseri, nuovo segretario generale del Sinodo dei vescovi, durante la conferenza stampa di presentazione del documento preparatorio. Soffermandosi sul “rinnovamento” del metodo del Sinodo, il segretario ha spiegato che l’intenzione del Papa, che ha presieduto la riunione del Consiglio del Sinodo svoltasi il 7 e l’8 ottobre scorso, è di “rendere l’istituzione sinodale un vero ed efficace strumento di comunione attraverso il quale si esprima e si realizzi la collegialità auspicata dal Concilio”. Papa Francesco vuole anche “potenziare l’attività della segreteria generale del Sinodo dei vescovi perché essa possa adempire adeguatamente la sua missione di promuovere la collegialità episcopale, ‘cum Petro e sub Petro’, nel governo della Chiesa universale”, non solo come “cambiamenti strutturali” ma anche con “l’adeguamento funzionale”.

Fonte: Agenzia Sir

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