Adulti, bambini, italiani, extracomunitari. Cominciano ad arrivare i tanti che alle 16,30 sfileranno per la difesa della laicità dello Stato e delle Istituzioni democratiche in occasione del Gay Pride di Pompei, poi definito esclusivamente Pride.
Attesi circa cinquemila partecipanti, ma potrebbero essere anche tanti di più perché, per la prima volta, l’evento assume una valenza molto più ampia che nel passato, inviando un messaggio contro le discriminazioni razziali e lo stop all’accoglienza dei migranti. Ma non solo. Il Coordinamento Campania Rainbow, l’osservatorio vesuviano Lgnt, Arcigay Vesuvio Rainbow e tutte le associazioni, collettivi, enti e movimenti aderenti hanno scelto come tema al centro del Pompei Pride la difesa della laicità con l’obiettivo di rivendicare la «capacità di autodeterminazione delle persone al di là di qualsiasi condizionamento ideologico sulla base dei principi di libertà, eguaglianza, fratellanza e rispetto, incentrandosi sul potere positivo delle peculiarità umane liberamente espresse».
«I Pride e in particolare questo di Pompei servono per riaffermare che lo Stato è laico, democratico e deve difendere i diritti di tutti. Bisogna combattere il vento nero che proviene da Salvini in questo periodo», afferma la senatrice Monica Cirinnà. E su Pompei parole di grande apprezzamento. «La città ha dimostrato di essere molto aperta, un luogo che sa includere. L’amministrazione è stata disponibile e ovviamente per la Chiesa manteniamo un grande rispetto», conclude.
LE PAROLE DI RISPETTO DELLA DIOCESI
La Diocesi di Pompei ha deciso di rompere il silenzio nella giornata di ieri, affermando di essere in ogni caso contraria ad ogni forma di discriminazione e allo stesso modo intenzionata a sostenere e accogliere chiunque si senta discriminato. Tuttavia, ha teso a sottolineare che la famiglia del culto cattolico, ossia quella tra uomo e donna, è una sola e quindi invita coloro che prenderanno parte al corteo a rispettare le convinzioni dei credenti, anche attraverso determinate forme di manifestazioni, soprattutto se svolte in una città di preghiera quale Pompei.
Per noi resta una inutile provocazione. E coinvolgerci bambini è diabolico. E da depravati.
Redazione
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vi rendete conto che solo i ragazzi di Forza Nuova hanno presidiato il sagrato della Basilica pregando il Rosario? questo non vi dice nulla ? assenti il vescovo, assenti i preti!