“Adotta una bolletta”. È questo il nome dell’iniziativa lanciata a dicembre dalle Acli di Gorizia insieme alla Caritas diocesana per aiutare singoli e famiglie che non riescono a pagare le utenze, evitando in questo modo che vadano ad incrementare la già consistente quota di chi si trova sotto la soglia di povertà. Negli ultimi otto mesi, secondo quanto dichiarato dalla presidente dell’associazione a livello provinciale Silvia Paoletti, le famiglie bisognose che si sono rivolte alle Acli sono aumentate del 20%. “Le famiglie non ce la fanno più – spiega Paletti – . Non possono fare da ammortizzatore sociale, il barile è stato raschiato fino in fondo e non c’è più nulla, non ci sono più risparmi per fare fronte alle emergenze”.
L’iniziativa nasce infatti dalla richiesta di aiuto di una donna a cui era stata staccata la corrente per una bolletta non pagata e confida nella solidarietà delle persone con maggiori disponibilità economiche che possono fare una donazione detraibile sul conto corrente messo a disposizione dalla Caritas. I soldi raccolti andranno in questo modo a sostenere le bollette di luce acqua o gas nelle situazioni più difficili. A beneficiare del contributo, ci tiene a precisare Paletti, saranno solamente le famiglie con reali necessità economiche. “Prima di aiutare le persone che si rivolgono a noi controlliamo l’Isee e la situazione debitoria, non aiutiamo chi gioca alle slot machine e non aiutiamo i furbetti che si fingono poveri. Controlliamo che le persone non abbiano già un aiuto sociale per poter dividere le risorse equamente”.
La solidarietà delle persone non si è fatta attendere. Come quella di Aurora Menon, pensionata statale, che ha deciso di dare il suo contributo: “Come cattolica ho pensato che fosse giusto dare quello che potevo. Al momento la mia pensione mi permette di aiutare chi ha difficoltà a scaldarsi o a pagare la corrente”. Da dicembre ad oggi sono già stati raccolti più di 5 mila euro. Ora ci si aspetta che anche il mondo della politica agisca concretamente in questa direzione e che anche altre province in Italia adottino la stessa iniziativa. “Molti politici locali – conclude Poletti – hanno detto che avrebbero contribuito all’iniziativa, non vorrei che rimanessero solo parole. Come Acli possiamo essere una voce importante per difendere le famiglie, il lavoro, la speranza, possiamo fare da pungolo alla politica e spronarla ad agire.”
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