Verbum Domini

Vangelo della domenica, 5 febbraio 2023. Lettura e Commento alla Parola: ‘Voi siete la luce del mondo..’

Vangelo del giorno: Domenica, 5 febbraio 2023

Commento al Vangelo – Mt 5,13-16: “Voi siete la luce del mondo…”

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

Parola del Signore

Vangelo del giorno – Foto di Edgar Y Pardo da Pixabay

Siate sale e luce della terra! Commento a cura di Don Lucio D’Abbraccio

Abbiamo ascoltato che Gesù dice ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra […], voi siete la luce del mondo». Il sale e la luce sono due elementi che in ogni civiltà sono considerati tra i più utili alla vita. Gesù si serve di questi due elementi attinti dall’ambiente quotidiano palestinese per dire che i discepoli devono essere nella loro vita sale e luce.

Questi titoli – «sale» e «luce» – non sono attributi e qualità di onore, quasi da farci sentire in uno stato di superiorità di fronte agli altri; sono parole che ci devono responsabilizzare e farci sentire sempre più impegnati a vivere in quello stile diverso che Gesù ci indica, ad essere testimoni credibili.

Le parole dette da Gesù, dunque, devono dare un senso, un orientamento a tutti gli uomini, altrimenti vengono meno allo scopo che hanno, non servono a nulla, anzi sono calpestati e gettati via. Una prima considerazione è proprio questa: noi cristiani dobbiamo essere sale sparso tra gli uomini e luce che illumina e rallegra quanti avviciniamo.

È grande la nostra responsabilità! Non possiamo rimanere grumi di sale, né luce nascosta.

C’è un invito preciso di Gesù: «Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». Non siamo noi la luce: è Gesù la «luce delle nazioni» (cf Is 49,6), noi dobbiamo con umiltà e gratitudine ricevere questa luce e rifletterla, espanderla intorno a noi perché, come ha affermato Gesù: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre» (cf Gv 8,12).

Ebbene sì: è Gesù Cristo il sale della sapienza, il sale che dà senso alla vita umana sulla terra; è lui «la luce vera, quella che illumina ogni uomo» (cf Gv 1,9).

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Nella prima lettura abbiamo ascoltato che il profeta Isaia, al popolo ebraico preoccupato della pratica esteriore e irreprensibile del culto, indaffarato a ricostruire il tempio distrutto, ricorda, a nome di Dio, ciò che veramente è essenziale perché la sua luce brilli fra le tenebre e la sua luce sorga come l’aurora.

Egli deve spezzare il pane condividendolo con l’affamato, introdurre in casa i miseri, i senza tetto, vestire chi è nudo, togliere via l’oppressione, cessare di puntare il dito e di parlare in modo empio.

Le opere buone che dobbiamo compiere, perché la luce che viene da Cristo risplenda davanti agli uomini e il Padre sia glorificato, sono quelle indicate dal profeta. Non basta una religiosità puramente esteriore, dove non c’è un amore vero, autentico, operativo a guidare la nostra vita. I cristiani sono chiamati ad essere un segno di Cristo, vero sale e vera luce, e a non nascondere sotto pesanti schemi questa luce.

Anche le strutture alle quali diamo l’etichetta di «cristiane», se non stiamo attenti e vigili, possono diventare scherno o controtestimonianza del messaggio evangelico.

Essere oggi sale e luce significa, quindi, vivere nella trasparenza, nella limpidezza. Per questo più volte pregando con il salmo abbiamo ripetuto: «Il giusto risplende come luce».

Di conseguenza, o noi siamo capaci di distinguerci cristianamente nella società e siamo sale, nel senso che sappiamo darle sapore, e siamo luce perché accogliamo e riflettiamo tra gli uomini la luce di Cristo; oppure siamo quel sale di cui Gesù ha detto che, avendo perso il sapore, «a null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente».

Che Dio onnipotente, per intercessione della Vergine Maria, ci aiuti, durante il nostro pellegrinaggio terreno, ad essere luce e sale della terra affinché con le nostre opere buone possiamo rendere gloria al Padre nostro che è nei cieli. Amen!

INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO DALLA GROTTA DI LOURDES 😇

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