Italiae et Ecclesia

Trovato morto in collegio a Roma un seminarista dei Legionari, la procura apre un’inchiesta

Anthony Freeman, 29 anni, è stato trovato senza vita lunedì nella sua stanza. Il giorno prima aveva partecipato alla messa di Pasqua a San Pietro. Probabile morte nel sonno

Per confratelli e superiori è stato uno choc, così come per i numerosi ragazzi che seguiva come “coach” spirituale, dal vivo o tramite social, e per gli oltre 8mila followers su Instagram dove era molto attivo e dove promuoveva il suo libro dedicato ai “millennial” cattolici. Anthony Freeman, seminarista dei Legionari di Cristo originario della Louisiana, è stato trovato morto nella sua stanza il giorno di Pasquetta. Aveva 29 anni, era al terzo anno della Facoltà di Teologia e tra sei mesi sarebbe stato ordinato diacono. Il giorno prima aveva servito come accolito alla messa di Pasqua del Papa in piazza San Pietro.

Sulla sua morte è stata aperta una inchiesta dalla Procura dopo che, dalle prime analisi del medico legale, è risultato che lo stato del cadavere non corrispondesse all’orario presunto della morte. Nel senso che la decomposizione delle membra risulterebbe più avanzata rispetto alle 20 ore conteggiate dagli investigatori in base alle testimonianze di chi ha segnalato il decesso. Una anomalia scientifica che non convince gli inquirenti che hanno quindi disposto una autopsia che sarà effettuata domani. Il fascicolo è stato aperto con l’ipotesi di reato di morte come conseguenza di un altro delitto, senza alcun indagato.

Mentre si attendono i risultati dell’esame, i Legionari non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione ufficiale né fornire dettagli sulla vicenda della quale sono in gran parte ignari visto che è successo tutto così improvvisamente; insistono però, anche tramite i loro canali web, a richiedere preghiere per l’anima del giovane e per i suoi familiari.

Secondo la ricostruzione fornita a Vatican Insider da alcuni fonti interne alla Congregazione, il corpo senza vita di Anthony sarebbe stato ritrovato nel primo pomeriggio di lunedì da uno dei confratelli del collegio di Via degli Aldobrandeschi, sull’Aurelia, dove il giovane risiedeva. Freeman quella mattina non si era presentato ad una gita a mare organizzata per Pasquetta dai diversi seminaristi e studenti del Regina Apostolorum di Roma nella casa vacanze dei Legionari a Termini, frazione campana nella Baia di Sorrento. Strano che mancasse un tipo come lui, sempre solare e amante della compagnia.

Sembra che nessuno, alla partenza del mattino, si fosse accorto della sua assenza dal momento che il gruppo era numeroso e diviso in diverse macchine e pulmini. All’arrivo – quindi dopo diverse ore – i confratelli avrebbero notato che Anthony non era con loro e avrebbero contattato il collegio per accertarsi che il ragazzo fosse rimasto lì. Uno dei padri ha quindi bussato più e più volte alla porta della camera per poi fare la scioccante scoperta. Di qui la chiamata allarmata al medico legale che ha accertato il decesso e ai carabinieri «per una questione di trasparenza», come sottolineano alcuni legionari.

Anthony Freeman è stato rinvenuto nel letto della sua stanza, con abbigliamento da notte, nella stessa posizione con cui si riceve l’ordinazione sacerdotale: a pancia in giù sul letto, con la fronte poggiata sulle mani incrociate. La luce della stanza era ancora spenta. Dettagli che lasciano intuire che la morte sia sopraggiunta nel sonno. L’ipotesi principale, attualmente, è infatti quella di un decesso naturale che ha subito richiamato il caso del calciatore Davide Astori, difensore della Fiorentina, morto circa un mese fa: anche lui un ragazzo in salute, sportivo, deceduto nel sonno probabilmente per un problema cardiaco legato ad un rallentamento del battito.

«I padri che erano lì presenti come testimoni, i medici e le forze dell’ordine ci hanno assicurato che al 90% dovrebbe essere morto per cause naturali, poi aspettiamo gli accertamenti», spiegano dalla Congregazione. Sul corpo di Freeman non è stato ritrovato alcun segno di violenza, neppure un graffio. «È assurdo pensare ad un’ipotesi alternativa a quella della morte naturale, come ad esempio un suicidio o un omicidio. Anthony era un ragazzo sereno, umile, sincero; studiava, andava d’accordo con tutti, mai un litigio, una discussione. Era un appassionato della fede», dicono alcuni suoi compagni di corso.

Che da ieri hanno creato una pagina in memoriam sul sito del Regnum Christi , la parte laica dei Legionari, dove campeggia una immagine sorridente del seminarista con a fianco un versetto del Salmo 27: “Cerco il tuo volto, Signore”. In queste ore sono migliaia i messaggi di cordoglio che vi giungono da tutto il mondo, così come sono numerosi i commenti e i “mi piace” postati sulla seguitissima pagina Facebook del giovane legionario, ricca di foto e video.

Anthony Freeman era divenuto infatti una piccola celebrità grazie al libro recentemente pubblicato “One Step closer” per aiutare i giovani a ritrovare «una dose giornaliera di ispirazione e motivazione». Da poco aveva terminato gli Esercizi Spirituali in vista del diaconato e si era imposto, come una sorta di “fioretto” quaresimale, otto giorni di silenzio prima della Pasqua. Lo raccontava lui stesso in un post su Instagram, in cui, sotto una foto con alle spalle la piazza San Pietro infiorata per la celebrazione pasquale, scriveva: «Dopo 8 giorni di ritiro silenzioso, ho avuto la benedizione di incontrare oggi Papa Francesco e servire la messa di Pasqua! Grazie mille per le vostre preghiere durante il mio ritiro!». È stato il suo ultimo post.

Anche la sera, per la cena di Pasqua nel collegio romano, Anthony Freeman è stato visto mangiare tranquillamente, non ha mostrato alcun malore, anzi ha scherzato e chiacchierato con tutti e ha pure brindato con champagne «alla vita eterna», come raccontano i presenti.

Ora, in attesa dell’autopsia volta soprattutto a chiarire la questione dello stato di decomposizione del cadavere superiore all’orario di decesso, sono in arrivo i familiari che decideranno se celebrare il funerale a Roma o negli Stati Uniti.

di Salvetore Cernuzio per Vatican Insider

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