Pax et Justitia

San Francesco: l’incontro molto particolare con un coniglio…. e altri prodigi sul Trasimeno

Nella Vita Prima, scritta da Tommaso da Celano nel 1229, racconta dell’episodio di San Francesco nell’Isola Maggiore. Un coniglietto selvatico che era stato catturato venne immediatamente liberato dal Santo, ma l’animale invece di scappare corse fra le braccia del suo salvatore e nonostante i vari tentativi di mettere in libertà il coniglietto, questo tornava sempre fra le braccia di Francesco.

Un’altra testimonianza ci giunge dai Fioretti secondo la quale Francesco si trovava ospite nel giorno di Carnevale da un suo caro amico che abitava nei pressi del lago. San Francesco

“pregò questo suo divoto che, per amor di Cristo, lo portasse colla sua navicella in un’isola del lago, ove non abitasse persona, e questo facesse la notte del dì della Cenere, sì che persona non se n’avvedesse, e costui per l’amore della grande divozione ch’ avea a san Francesco sollecitamente adempiette il suo priego e portollo alla detta isola, e san Francesco non portò seco se non due panetti.”

Quando l’amico lo tornò a prendere il Giovedì Santo vide che Francesco aveva conservato ancora un pane e mezzo a dimostrazione del fatto che aveva digiunato per quanta giorni e quaranta notti, così facendo “cacciò da sé il veleno della vanagloria, e ad esempio di Cristo digiunò quaranta dì e quaranta notti”

Si ritiene che la quaresima fosse quella dell’anno 1211 dal 16 Febbraio al 30 Marzo.

Una terza tradizione vuole che durante il passaggio in barca si scatenò una violenta tempesta che fu subito calmata dal santo il quale riuscì a mantenere accesa una candela che aveva nelle mani. Nel Convento costruito nel 1328 a spese del comune di Perugia pare vi fosse un affresco (ormai perduto) che rappresentava il Miracolo della Tempesta.




Oggi ci sono rimaste due strutture a testimonianza del passaggio di San Francesco sull’isola: La Cappella della Quaresima e la Cappella dello sbarco. Le due strutture, luoghi venerati dai fedeli, si trovano lungo il percorso costiero, sul lato che si affaccia verso Passignano. Nei pressi della Cappella dello sbarco su uno scoglio sarebbero ancora impresse le impronte dei gomiti e delle ginocchia del Santo, lì si erge una statua lignea che ne ritrae le sembianze. Mentre nell’altra Cappella è custodita una pietra che si ritiene fosse il giaciglio dove dormiva Francesco durante il soggiorno quaresimale. Il convento costruito nel 1328 venne di seguito ingrandito nel 1480 ed ospitò figure importanti come il beato Corrado Offida, San Bernardino da Siena e il Papa Pio II.




Fonte www.sanfrancescopatronoditalia.it

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