Italiae et Ecclesia

A Roma, questo sabato, si ripeterà il ‘Miracolo della Neve’ a Santa Maria Maggiore

Oggi, sabato 5 agosto, si tiene la 34ª edizione dello spettacolo di rievocazione ideato nel 1983 dall’architetto Cesare Esposito in ricordo di una tradizione devozionale molto cara ai romani: avrà luogo infatti la rievocazione storica del miracolo della Madonna della Neve.

Secondo la tradizione, la notte tra il 4 ed il 5 agosto del 352 d. C. la Madonna apparve in sogno a un nobile patrizio e alla moglie, che non avendo figli, avevano deciso di far edificare una chiesa in suo nome e disse loro che un miracolo gli avrebbe indicato il luogo su cui costruirla. Anche papa Liberio fece lo stesso sogno e il giorno seguente, recatosi sull’Esquilino, lo trovò coperto di neve. Il Papa tracciò il perimetro dell’edificio e la chiesa fu costruita a spese dei due coniugi, divenendo nota come chiesa di Santa Maria ‘Liberiana’ o popolarmente ‘ad Nives’.

Ogni il 5 agosto, davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore ‘scende la temperatura’, la piazza diventa un grande teatro a cielo aperto e si assiste ad una grande nevicata artificiale sulle note del ‘Messiah’ di Handel.

Appuntamento quindi davanti alla Basilica della chiesa di Santa Maria Maggiore a partire dalle 21:30 del 5 agosto.

Madonna della Neve è uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria secondo il cosiddetto culto di iperdulia. Si tratta del nome tradizionale e popolare per indicare Maria Madre di Dio (Theotókos, in greco Θεοτόκος), come sancito dal Concilio di Efeso. La sua memoria liturgica cade il 5 agosto e in memoria della miracolosa apparizione mariana la chiesa ha eretto in Roma la basilica di Santa Maria Maggiore.

Secondo quanto narrato da vari autori cristiani, Giovanni era un ricco patrizio che viveva a Roma. Durante la notte del 4 agosto 352 d.C. egli avrebbe visto in sogno la Vergine Maria che chiedeva di costruire una basilica nel luogo dove il mattino seguente avesse trovato della neve fresca. Giovanni, la mattina seguente, corse da papa Liberio per raccontargli quanto visto e il pontefice confessò di aver avuto la stessa visione. Il prodigio nel frattempo si era avverato e per ordine di Liberio si fece tracciare la pianta di una grandiosa basilica esattamente dove cadde la neve di agosto. Sempre secondo la storia, la basilica sarebbe stata finanziata dal patrizio stesso e prese il nome di basilica di Santa Maria della Neve (o Basilica Liberiana dal nome del Papa, popolarmente ad Nives).

Nel IV secolo, sotto il pontificato di papa Liberio, un nobile e ricco patrizio romano di nome Giovanni insieme alla sua nobile moglie, non avendo figli decisero di offrire i propri beni alla Santa Vergine per la costruzione di una chiesa a lei dedicata. La Madonna apprezzò il loro desiderio e apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e il 5 agosto, indicando con un miracolo il luogo dove sarebbe sorta la chiesa. La mattina seguente i coniugi romani si recarono dal papa per raccontare il sogno fatto da entrambi, anche il papa aveva fatto lo stesso sogno e si recarono sul posto indicato, il Colle Esquilino, che fu trovato coperto di neve in piena estate. Il pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa seguendo la superficie del terreno innevato e fece costruire l’edificio sacro a spese dei nobili coniugi.

Foto LaPresse – Stefano Costantino




Questa tradizione non è confermata da alcun documento; la chiesa fu detta Liberiana, mentre dal popolo fu chiamata anche ad Nives (della Neve).

Il titolo di Madonna della Neve risale ai primi secoli della Chiesa ed è legata alla nascita della basilica di S. Maria Maggiore in Roma.

L’antica chiesa fu atterrata al tempo di Sisto III che in ricordo del Concilio di Efeso dove si era solennemente decretata la Maternità Divina di Maria, volle innalzare a Roma una basilica più grande in onore della Vergine, utilizzando anche i materiali di recupero della chiesa antecedente. In quel periodo a Roma nessuna chiesa o basilica raggiungeva lo splendore e la grandezza del nuovo luogo di culto. Qualche decennio dopo, le fu dato il titolo di Basilica di S. Maria Maggiore per indicare la sua prevalenza su tutte le chiese dedicate alla Madonna.

Nei secoli seguenti la basilica ebbe vari interventi di restauro strutturale e artistico, fino a giungere nel 1750 le forme architettoniche che oggi ammiriamo.

Il culto sulla Madonna della Neve andò comunque sempre più confermandosi, tanto è vero che tra il XV e il XVIII secolo ci fu la massima diffusione delle chiese dedicate alla Madonna della Neve, con l’istaurarsi di tante celebrazioni locali che ancora oggi coinvolgono interi paesi e quartieri di città. A Roma il 5 agosto nella matriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore, il miracolo viene ricordato con una pioggia di petali di rosa bianca, cadenti dall’interno della cupola durante la solenne celebrazione liturgica.

Il culto, come si è detto, ebbe grande diffusione: oggi in Italia si contano 152 edifici sacri fra chiese, santuari, basiliche minori ecc. intitolate alla Madonna della Neve. Ogni regione ne possiede una notevole quantità, in particolare concentrate su zone dove la neve non manca; le regioni che primeggiano sono: il Piemonte con 31, la Lombardia con 19, la Campania con 17. Nel Napoletano il culto e la celebrazione sono molto solenni, coinvolgendo le comunità di fedeli con manifestazioni esterne e folcloristiche.




Fonte www.meteoweb.eu/it.wikipedia.org

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