AUGURI A ROBERTO BENIGNI NEL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO.
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“TU LO SAI IL BENE CHE FAI?” – Alla Festa del Cinema di Roma (askanews.it, 24 ottobre) Benigni, divertito, ha raccontato del suo primo contatto con Papa Francesco: «Una cosa da ridere: dopo la prima puntata de “I dieci comandamenti“ mi ha chiamato alle 8 di mattina e a casa mia gli hanno detto ‘sta dormendo, richiami‘. Vi immaginate?».
Papa Francesco, come sempre, non demorde. E lo ha richiamato! «Mi ha detto: ‘Ma tu lo sai il bene che fai?‘. E io gli ho risposto: ‘Io? Ma lei fa il bene‘. Una cosa straordinaria”».
LA CHIESA IN USCITA
La telefonata citata da Benigni è avvenuta martedì 16 dicembre 2014. E qualche dopo giorno è iniziata a circolare la notizia. Ma i contenuti non sono mai stati rivelati. Il Vaticano non l’ha smentita.
L’allora presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia monsignor Vincenzo Paglia disse a Famiglia Cristiana (19 dicembre 2014): «Non sorprende» questo gesto di Bergoglio. «La sua trasmissione su “I Dieci Comandamenti” – aggiunse Paglia – si inserisce bene nel solco della Chiesa ‘in uscita” voluta da Bergoglio. In questo caso si tratta di ‘artisti in uscita’ che sanno utilizzare il bagaglio della sapienza biblica senza però tanti orpelli».
“VOLEVA VEDERE LA VITA E’ BELLA“
Quella con Bergoglio è stata la seconda telefonata tra il regista-premio nobel e i pontefici.
Di Giovanni Paolo II, infatti, Benigni ha ricordato la denuncia (notizia di dominio pubblico), con relativo processo, per aver storpiato in “Wojtylaccio” il nome del Papa: «Sono stato condannato, un milione di ammenda e un anno di galera con la condizionale». Poi però c’è il retroscena: Wojtyla lo ha invitato in Vaticano, «una cosa spettacolare, voleva vedere “La vita è bella”», ricorda il regista toscano.
“ERA IN PANTOFOLE”
«Ero partito da Roma per Los Angeles quando ricevetti la chiamata dal Vaticano. Presi subito un aereo e tornai indietro». Benigni appena giunto a Roma si reca subito a San Pietro per incontrare il pontefice (intelligonews.it, 23 ottobre).
«Con lui – rammenta – c’erano una quarantina di suore polacche bellissime, elegantissime, facevano un inchino che non ho mai visto, una specie di “ola”. E poi è arrivato lui, il Papa, in pantofole. Dopo la proiezione mi disse che lo avevo fatto piangere e mi scrisse una lettera come quella che un padre può scrivere a un figlio».
Ascoltate l’intervento di Benigni alla presentazione del libro “Il nome di Dio è misericordia” di Papa Francesco. Interessante quando dice: “La misericordia non non è una virtù seduta in poltrona, non sta ferma un secondo ma va incontro ai poveri e ai peccatori”.
Redazione Papaboys (Fonte it.aleteia.org/Gelsomino del Guercio)
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