Italiae et Ecclesia

Quel sogno delle ‘due colonne’ di don Bosco che profetizza il trionfo del Cuore Immacolato di Maria

Il grande san Giovanni Bosco († 1888) ebbe, tra i numerosi doni, il carisma profetico che spesso si manifestava nella forma di sogni profetici, alcuni dei quali riguardano la Chiesa nella sua travagliata navigazione nelle acque della storia. Uno dei più impressionanti e dei più attuali è quello delle “due colonne” alle quali il papa attacca la barca di Pietro per uscire indenne da una tremenda bufera in cui una moltitudine di navi nemiche le sferra contro, con spaventosa audacia, i suoi attacchi.

Il sogno presenta la guerra che in questi ultimi tre secoli è stata scatenata contro la Chiesa perché sia distrutta. È impressionante il dispiegamento di mezzi dei nemici di Cristo e l’odio distruttore che li anima. Sullo sfondo si intravede la ferocia del drago che, dopo aver tentato di ghermire il Bambino, insegue la Donna ovunque tenti di rifugiarsi.

Le due colonne verso le quali il nocchiero celeste guida la Chiesa hanno due segni inequivocabili: sulla prima vi è una statua della Vergine Immacolata con l’iscrizione: “Auxilium christianorum [Aiuto dei cristiani]”; sull’altra, molto più alta e grossa, c’è un’Ostia e sotto un cartello con le parole: “Salus credentium [Salvezza dei credenti]”.

Che cosa significa? Significa che le armi invincibili di cui la Chiesa dispone per la grande battaglia sono la Santa Vergine e l’Eucaristia. Ma, in una prospettiva profetica, possiamo anche vedere nel simbolismo delle due colonne non solo i mezzi della vittoria nel tempo della prova per la Chiesa, ma anche le dimensioni fondamentali del Trionfo venturo: regno di Maria Immacolata, regno di Gesù Eucaristico.

A questa interpretazione conduce la riflessione sul racconto di don Bosco. La tempesta terribile in cui la nave della Chiesa si trova e i furiosi e ininterrotti attacchi delle imbarcazioni nemiche cessano all’istante appena l’ammiraglio-papa attracca alle due colonne: i nemici sono sbaragliati come per miracolo colpendosi e affondandosi a vicenda; in seguito tutte le altre barchette e scialuppe fedeli alla Chiesa seguono l’esempio del papa e agganciano le due colonne di salvezza, primi fra tutti coloro che hanno combattuto valorosamente in prima linea a fianco del pontefice.

Comunque sia, questa profezia di don Bosco, seppur alquanto misteriosa, getta luce su alcuni aspetti significativi del Trionfo. Anche se molti dettagli del sogno profetico restano misteriosi e difficilmente identificabili, quanto alla sostanza non possono esserci dubbi:

– la bonaccia che regna non appena la nave-Chiesa si porta alle due colonne è figura certamente del Trionfo che riguarderà la Chiesa intera, dal momento che «tutti gli altri seguono l’esempio della nave grande e attraccano alle colonne», come viene specificato nel sogno;

– le due colonne, invece, stanno ad indicare, con indubbia certezza, la natura intima di quel regno di pace: fervente devozione eucaristica e mariana saranno le note caratteristiche del tempo futuro, perché l’Eucaristia e la Madonna sono i più grandi tesori della Chiesa e saranno valorizzati al massimo quando gli uomini avranno la grazia di comprenderne appieno il valore e la preziosità.




Certamente, prima del Trionfo, come ben indicato nel sogno profetico, vi sarà un terribile scontro contro le forze del male che utilizzeranno tutte le loro armi e si serviranno di ogni astuzia e tranello per sommergere la Chiesa e i suoi figli fedeli nei flutti della tempesta, per farla crollare sotto i colpi ripetutamente sferrati.

Questa è l’interpretazione dello stesso don Bosco che così commenta nelle sue memorie: «Le navi dei nemici sono le persecuzioni. SI PREPARANO GRAVISSIMI TRAVAGLI PER LA CHIESA. QUELLO CHE FINORA FU, È QUASI NULLA RISPETTO A CIÒ CHE DEVE ACCADERE. I suoi nemici sono raffigurati nelle navi che tentano di affondare, se loro riuscisse, la nave principale. Due soli mezzi restano per salvarsi fra tanto scompiglio! Devozione a Maria SS., frequenza alla Comunione, adoperando ogni modo e facendo del nostro meglio per praticarli e farli praticare dovunque e da tutti» (1).

Note:
Memorie biografiche raccolte dal sacerdote salesiano Giovanni Battista Lemoyne, Torino 1909, vol. VII,c. 18, n. 172.




Redazione

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