Debora Donnini-Città del Vaticano
“Soltanto lo Spirito di Cristo” può renderci “sale che dà sapore” e “luce che rischiara il mondo”. Lo ha detto Papa Francesco nella catechesi all’udienza generale, dedicata oggi al sacramento della Confermazione, dopo quelle sul Battesimo delle scorse settimane. Quindicimila circa i fedeli presenti in Piazza San Pietro, anche tanti bambini, che hanno sfidato il cielo grigio.
Il sacramento della Confermazione si chiama così perché rafforza il Battesimo, spiega il Papa. Viene anche chiamata Cresima perché si riceve lo Spirito Santo mediante l’unzione con il “crisma”, l’olio misto a profumo consacrato dal vescovo: un termine che rimanda a “Cristo”, “l’Unto di Spirito Santo”. E mentre con il Battesimo si rinasce alla vita divina, serve poi “comportarsi da figli di Dio” e a ciò provvede proprio l’unzione dello Spirito Santo, ricorda Francesco: “Senza la forza dello Spirito Santo – ribadisce – non possiamo fare nulla: è lo Spirito che ci dà la forza per andare avanti”.
Momenti centrali in relazione allo Spirito Santo, sono anche la sera di Pasqua e la Pentecoste. “Il ‘Respiro’ del Cristo Risorto riempie di vita i polmoni della Chiesa”, sottolinea Francesco che spiega come “la Pentecoste – che abbiamo celebrato domenica scorsa – è per la Chiesa ciò che per Cristo fu l’unzione dello Spirito ricevuta al Giordano”, cioè è “l’impulso missionario a consumare la vita per la santificazione degli uomini, a gloria di Dio”.
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Quindi, il Papa sottolinea che “nella Confermazione è il Cristo a colmarci del suo Spirito, consacrandoci suoi testimoni”. E che “abbiamo ricevuto lo Spirito” si vede, quindi, se compiamo le opere dello Spirito stesso. La testimonianza cristiana, infatti, consiste nel “fare solo e tutto quello che lo Spirito di Cristo ci chiede, concedendoci la forza di compierlo”.
Tutta la riflessione del Papa si è dipanata attorno al brano evangelico letto oggi all’udienza. Nella sinagoga di Nazareth, Gesù dichiara: “Lo Spirito del Signore è sopra di me”. “E’ bello – nota il Papa – come Gesù si presenta, qual è la carta identitaria di Gesù nella sinagoga di Nazareth”: colui che è stato unto dallo Spirito.
Tra i pellegrini presenti in Piazza anche alcuni provenienti dall’Ucraina per il 60° Pellegrinaggio Militare Internazionale a Lourdes. “Incessantemente – ha detto il Papa nel salutarli – prego il Signore affinché guarisca le ferite inflitte dalla guerra e doni la sua pace alla cara terra ucraina”.
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