Il pontefice all’inizio del suo discorso ricorda che l’obiettivo della Giornata è affermare il valore fondamentale della vita e il dovere assoluto di difenderla, dal concepimento alla morte naturale. Ma inquadra questo dovere “in una molteplicità di azioni, attenzioni e iniziative” che coinvolgono “il complesso intreccio delle relazioni sociali”. Dice:
Prendersi cura della vita esige che lo si faccia ‘durante tutta la vita’ e fino alla fine. Ed esige anche che si ponga attenzione alle ‘condizioni di vita’: la salute, l’educazione, le opportunità lavorative, e così via; insomma, tutto ciò che permette a una persona di vivere in modo dignitoso.
E’ ciò che da 43 anni fa il Movimento per la Vita, riconosce il Papa, in tanti modi diversi “per diffondere uno stile e delle pratiche di accoglienza e di rispetto della vita in tutto ‘l’impasto’ della società.“
Riprendendo poi il messaggio dei vescovi per questa Giornata, Francesco afferma che ‘la vita è futuro’, e che solo se si fa spazio alla vita si può guardare avanti con fiducia.
Ecco perché la difesa della vita ha il suo fulcro nell’accoglienza di chi è stato generato ed è ancora custodito nel grembo materno, avvolto nel seno della madre come in un amoroso abbraccio che li unisce.
‘Ecco io faccio una cosa nuova! ‘ dice il Signore per bocca del profeta Isaia, (Is 43,19) e questo passo, ripreso dalla Giornata per la vita di quest’anno, ci ricorda l’agire di Dio, entusiasta “nel generare, ogni volta come al principio, qualcosa che prima non c’era e porta una bellezza inattesa”. Com’è possibile non accorgersi di questa meraviglia, dice ancora il Signore. E il Papa si chiede come possiamo noi considerare il miracolo della vita “un’opera solo nostra, fino a sentirci in diritto di disporne a nostro piacimento?”.
Dove c’è vita, c’è speranza! Ma se la vita stessa viene violata nel suo sorgere, ciò che rimane non è più l’accoglienza grata e stupita del dono, bensì un freddo calcolo di quanto abbiamo e di ciò di cui possiamo disporre. Allora anche la vita si riduce a bene di consumo, da usare e gettare, per noi stessi e per gli altri. Come è drammatica questa visione, purtroppo diffusa e radicata, anche presentata come un diritto umano, e quante sofferenze causa ai più deboli dei nostri fratelli!
Il Papa si dice grato al Movimento per la vita per il suo attaccamento alla fede cattolica e alla Chiesa, da sempre dichiarato, e nello stesso tempo per “la laicità con cui vi presentate e operate”: il valore della vita, infatti, è valore umano e civile, al di là della religione o del credo di appartenenza. “Quanti sono concepiti, afferma il Papa, sono figli di tutta la società, e la loro uccisione in numero enorme, con l’avallo degli Stati, costituisce un grave problema che mina alle basi la costruzione della giustizia” e conclude:
In vista della Giornata per la Vita di domani, colgo questa occasione per rivolgere un appello a tutti i politici, perché, a prescindere dalle convinzioni di fede di ognuno, pongano come prima pietra del bene comune la difesa della vita di coloro che stanno per nascere e fare il loro ingresso nella società, alla quale vengono a portare novità, futuro e speranza.
Foto copertina da vaticannews.va
Fonte vaticannews.va/Adriana Masotti – Città del Vaticano
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