Il santuario dell’Addolorata è uno dei più importanti luoghi di culto mariani della Lombardia e sorge a Rho in corso Europa di fronte a viale delle Rimembranze.
Ora vengo a Te, o Vergine unica, Madre di Dio; davanti a Te m’inginocchio e mi umilio, o Madre del mio Signore, affinche’ Tu comandi che io sia purificato dal mio peccato e perche’ Tu mi faccia amare la gloria della tua virtu’, mi riveli l’abbondanza della dolcezza del Figlio tuo e mi faccia capace di professare e difendere la sincerita’ della fede del Figlio tuo; concedimi anche di star vicino a Dio e a Te, di servire il Figlio tuo e Te, di essere sottomesso al Signore tuo e a Te, al Signore come a mio Creatore e a Te come Madre del mio Creatore; al Signore come a Dio e a Te come Madre di Dio; al Signore come a mio Redentore e a Te come all’opera della mia Redenzione. Amen. Ave Maria!
Da Ogni giorno una lode a Maria , Casa Mariana – Santuario Madonna del Buon Consiglio – Frigento (AV) 1987.
Nell’estate del 1903 Alexis Carrel, colui che più tardi doveva scrivere «L’uomo, questo sconosciuto -, accompagnò a Lourdes per curiosità un treno di malati, dei quali alcuni moribondi.
Carrel era sui trent’anni. Non aveva ancora compiuto le scoperte mediche, né scritto i libri che gli dettero più tardi fama mondiale. Scienziato ed ateo, restava tuttavia un miscredente onesto, pronto a prendere almeno in esame i fatti prodigiosi di Lourdes, dei quali i più dei suoi colleghi sdegnavano persino di occuparsi.
Su Lourdes aveva letto con attenzione i libri di Zola, Lasserre, Didary, Boissarie ed era rimasto incredulo. Voleva vedere, controllare…
Per questo Carrel, munito di etere, soluzioni di morfina e caffeina e di siringa di Provaz, intraprese il viaggio a Lourdes, in sostituzione di un amico medico che non aveva potuto andare.
A Lourdes assistette con i suoi occhi ad una guarigione miracolosa. Sotto il suo sguardo, proprio davanti alla grotta, la giovane Maria Ferrand, già entrata in agonia per una peritonite tubercolare, cominciò a riprendersi. Carrel vide scomparire in pochi minuti l’orrenda enfiagione del ventre della ragazza. Scosso, ma ancora sulla difensiva contro la propria emozione, controllò, palpò, visitò e fece visitare da amici medici il corpo della paziente. Egli l’aveva presa, quasi per caso, sotto particolare osservazione durante tutto il viaggio. L’aveva data scientificamente perduta proprio pochi minuti prima del miracolo…
L’incontro col miracolo determinò nell’ancor giovane scienziato, la prima seria spinta alla ricerca di quella conciliazione reale tra spirito e materia, tra fede e scienza, che fu poi la dinamica umana e cristiana dei suoi esperimenti e del suo pensiero…
All’amico don Alex Presse, Carrel disse un giorno, a questo proposito, parole estremamente umili e ferme: «Io voglio credere, io credo tutto ciò che la Chiesa Cattolica vuole che noi crediamo, e per far ciò, non trovo difficoltà alcuna, poiché non incontro nelle verità della Chiesa, alcuna reale opposizione coi dati sicuri della scienza».
Questa volontà di accostare per sé e per gli altri, la scienza alla fede, risulta in modo speciale dai frammenti di diario e dalle meditazioni scritte, la maggior parte, nel raccoglimento della sua isola di Saint Gildas.
Davanti al miracolo, a Lourdes, lo scienziato aveva pregato così la Vergine: «Vergine dolce… io credo in Voi, Voi avete voluto rispondere al mio dubbio con un miracolo manifesto. Io non so vederlo, io dubito ancora. Ma il mio desiderio più vivo, il fine più alto di tutte le mie aspirazioni è di credere perdutamente, ciecamente credere, senza più discutere, senza criticare. Il Vostro nome è più dolce del sole del mattino. Prendete Voi il peccatore inquieto dal cuore in tempesta, dalla fronte corrugata, che si consuma nella ricerca delle chimere».
Quasi 40 anni più tardi, in uno slancio mistico delle Meditazioni, egli prega così: La vita non consiste nel capire, ma nell’amare, nell’aiutare gli altri, nel pregare, e nel lavorare. Fate, mio Dio, che non sia troppo tardi: Parlate, il vostro servo indegno ascolta. Egli Vi offre ciò che gli rimane!». (N. Fabretti – «Il Popolo» 7-7-1947).
Fonte: BERNADETTE E LE APPARIZIONI DI LOURDES di p. Luigi Chierotti C.M.
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