Italiae et Ecclesia

Oggi, 6 Agosto 2020, è la Festa della Trasfigurazione del Signore. Storia e Significato

Solennità della Trasfigurazione del Signore – 6 Agosto 2020

Festa della Trasfigurazione del Signore, nella quale Gesù Cristo, il Figlio Unigenito, l’amato dell’Eterno Padre, davanti ai santi Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, avendo come testimoni la legge e i profeti, manifestò la sua gloria.

La trasfigurazione di Gesù è un episodio della vita di Gesù descritto nei vangeli sinottici Matteo 17,1-8; Marco 9,2-8 e Luca 9,28-36. La corrispondente ed omonima festa viene celebrata il 6 agosto dalla Chiesa cattolica, dalla chiesa ortodossa e da altre confessioni cristiane in ricordo dell’episodio biblico.

La Trasfigurazione

Il 6 agosto la Chiesa fa memoria della Trasfigurazione di Nostro Signore. Gesù scelse di prendere con sé i santi Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni per salire sul Monte Tabor a pregare. Sei giorni prima aveva detto ai suoi discepoli: «vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell’uomo venire nel suo regno» (Mt 16, 28) ed ecco che questi 3 apostoli furono scelti per assistere alla trasfigurazione: Cristo apparve loro nel suo Corpo glorioso.

Infatti, mentre pregava, «il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante» (Lc 9, 29) e due uomini, anch’essi apparsi nella loro gloria, parlavano con Lui del compimento in Gerusalemme del suo sacrificio: erano Mosè ed Elia che rappresentavano la Legge e i Profeti.

La spiegazione di Sant’Agostino

Sant’Agostino spiega, nel Discorso 78, che i suoi vestiti sono la sua Chiesa. «Se i vestiti non fossero tenuti ben stretti da colui che l’indossa, cadrebbero. Che c’è di strano se mediante il vestito bianchissimo viene simboleggiata la Chiesa, dal momento che sentite dire dal profeta Isaia: Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, lì farò diventare bianchi come neve (Is 1, 18)?». Dunque anche se i peccati commessi dagli uomini di Chiesa fossero di colore rosso scarlatto, la sua Sposa avrebbe comunque un abito candido e rilucente grazie a Cristo.

A tale visione Pietro esprime sentimenti soltanto umani, senza pensieri soprannaturali: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia» e, a questo punto, l’evangelista Luca precisa: «Egli non sapeva quel che diceva». Pietro, la pietra sulla quale Cristo avrebbe edificato la sua Chiesa, seppure di fronte alla bellezza della maestà del Salvatore, utilizza canoni di carattere terreno.

Spiega ancora sant’Agostino: «È bello per noi, o Signore – dice – stare qui. Era infastidito dalla folla, aveva trovato la solitudine sul monte; lì aveva Cristo come cibo dell’anima. Perché avrebbe dovuto scendere per tornare alle fatiche e ai dolori mentre lassù era pieno di sentimenti di santo amore verso Dio e che gl’ispiravano perciò una santa condotta? Voleva star bene

».

“Questi è il Figlio mio”

Di fronte a Cristo glorioso Pietro aveva trovato la felicità e non avrebbe più voluto muoversi da quel luogo. Poi arrivò una nube e li avvolse e da essa uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo», la stessa voce che si era udita quando San Giovanni Battista aveva battezzato Gesù sulle rive del Giordano: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto» (Mc 1,9-11). E quando la voce cessò, Gesù, rimase solo.

Il Vescovo di Tagaste afferma che Pietro cercava tre tende, ma la risposta venuta dal Cielo mostrò invece «che noi ne abbiamo una sola, mentre la mentalità umana voleva dividerla. Cristo è la Parola di Dio, Parola di Dio nella Legge, Parola di Dio nei Profeti. Perché, o Pietro, cerchi di dividerlo? È necessario piuttosto che tu rimanga unito a lui. Tu cerchi tre tende: devi comprendere ch’è una sola!».

Su quel monte il Padre si manifestò nella voce, il Figlio nella sua carne trasfigurata, lo Spirito Santo nella nube luminosa. E Pietro desiderava fare una tenda per il Re che non volle possedere neanche una pietra su cui posare il capo?

Il Salvatore non venne per preparare case temporanee nella logica del mondo, ma per predisporre una splendida e perenne dimora nel Suo Regno, dove il grano ondeggerà nel Dio Uno e Trino. (Fonte www.santiebeati.it – Autore: Cristina Siccardi)

Festa della Trasfigurazione di Gesù

Storia della festa

La festa della Trasfigurazione ricorda, secondo alcuni storici della liturgia, la dedicazione delle basiliche del Monte Tabor, Galilea, tradizionalmente considerato come il luogo dell’evento.

Infatti, si può far risalire la storia di questa festa per lo meno all’epoca in cui l’imperatrice Elena volle la costruzione della Chiesa della Trasfigurazione sul Monte Tabor.

La festa era ormai comune alle Chiese d’Oriente già nel V secolo, mentre oggi la Trasfigurazione è una delle dodici grandi feste celebrate nella Chiesa ortodossa.

Alla fine del V secolo era celebrata anche dalla Chiesa nestoriana; nel VII secolo, invece, è documentata nella Siria occidentale.

In Occidente le prime testimonianze della festa risalgono alla metà del IX secolo (Napoli, paesi germanici, Spagna). Successivamente abbiamo attestazioni in Francia nel X secolo, e nei secoli XI e XII anche a Roma nella Basilica Vaticana.

La fissazione della data della festa al 6 Agosto dipende dal fatto che secondo una tradizione l’episodio della Trasfigurazione narrato dai Vangeli sarebbe avvenuto quaranta giorni prima della crocifissione di Gesù.

Redazione Papaboys

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