Martedì 9 dicembre – Portami a casa

Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli. Matteo 18,12-14

“Che cosa vi pare? Se un uomo….”
Mi pare, Gesù mio, che tu sei l’amore.
Questo mi pare, amore mio.
Tu sei amore.
E il tuo sguardo mi fa bella.
Ma un uomo non è così.
Un uomo, se perde una pecora.
Non rischia di perdere anche le altre 99 per andarla a cercare.
Un uomo dice a sé stesso che comunque gliene restano 99.
Va bene uguale.
E lascia quella pecora smarrita al suo destino.
Ecco cosa mi pare.
Scusami, oggi sono stanca. Tanto.
E se, per caso, tornasse quella pecora.
E se, per caso, la trovasse.
Forse la sgriderebbe.
Ma non farebbe festa.
Insegnami, amore mio.
Insegnami l’amore di Dio.
Quello che Dio vuole lo vuole con il cuore.
Insegnami.
A desiderare, a volere, con il cuore.

Se l’amore è tutto.
E tu sei l’amore.
Sei tutto.
E tutto è tutto.
Non può mancarne una.
Senza uno, cento, non è più tutto.


E allora non è amore.
E allora non sei tu.

C’è una volontà.
Che non è forza.
Che non è padrona.
Che non è dura.
Che non sa contare.
C’è una volontà.
Che spera di trovare chi si è perso, che non può stare senza chi ama, neanche poco tempo.
Ma corre subito.
E cerca casa.
C’è una volontà.
Che cerca il più piccolo.
L’ultimo della fila.
L’ultimo della vita.
Il primo a perdersi.
E quando lo trova gli serve una festa, una gioia infinita.
C’è una volontà che ha la morbidezza delle spalle su cui ti carica, su cui ti appoggi.
Quando le gambe non reggono più.
Quando la strada è quella sbagliata e si può tornare indietro solo in braccio a qualcuno.
C’è una volontà che se manca uno, non sottrae.
Non fa mai i conti.
Ma c’è solo uno.
Uno da amare.
Uno da cercare.
Uno ad uno.
Questa volontà si chiama amore.
È Dio.
E ha il tuo viso, le tue spalle, le tue braccia, la tua voce, amore mio.
Portami indietro.
A casa.

Di Don Mauro Leonardi

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