Caritas et Veritas

Conosci la storia del santuario francescano del Presepio? San Francesco lo scelse come dimora!

La leggenda racconta che S. Francesco lo scelse come dimora, perché meravigliato dalla solitudine e dal panorama del luogo. Il Santo chiese a un ragazzo del paese di lanciare un tizzone acceso, che volò al di là della valle e colpì la parete rocciosa dove attualmente si trova il Santuario.

Nella notte di Natale del 1223, nelle campagne di Greccio, S. Francesco realizzò, insieme alla popolazione locale e a Giovanni Velita, feudatario del posto, il primo Presepe vivente per ricordare la povertà e la sofferenza di Gesù Bambino. Durante la messa, quando pose l’icona del Bambinello tra il fieno, questo miracolosamente si animò per un attimo.

Il Santuario
E’ formato da un complesso di vari edifici a picco sulla montagna, costruiti nel corso del tempo, e la struttura più importante che lo caratterizza è la Cappella del Presepe. Scavata nella roccia, la Cappella è stata realizzata dopo la morte di S. Francesco, ed è situata nel luogo della rievocazione del presepe. Sotto la mensa dell’altare è posta la pietra dove fu adagiata, su un poco di fieno, l’immagine di Gesù Bambino. Si conserva, inoltre, un affresco della scuola giottesca del XIII secolo che illustra il Natale di Betlemme e quello di Greccio, mentre sul muro esterno sono posti due dipinti che raffigurano una Natività e un S. Giovanni Battista. Il nucleo primitivo del convento, dove soggiornò anche S. Francesco, addossato sulla parete della Cappella, comprende il dormitorio dei frati, la cucina e il refettorio. All’uscita del convento è situata la Grotta del beato Giovanni da Parma, che visse in solitudine per più di trent’anni. Non lontano, vicino al bosco, si trova la cella di S. Francesco: in quel luogo, nel XIV secolo, è stata innalzata una cappella e al suo interno è posto un affresco che illustra la morte del Santo. La chiesa duecentesca di S. Bonaventura è situata al piano superiore ed è stata realizzata subito dopo la canonizzazione di S. Francesco.



All’interno si possono trovare alcune copie delle opere di Biagio d’Antonio, come la tela quattrocentesca della “Vergine con il Bambino”, e una “Deposizione tra i santi”, una pala d’altare di scuola umbra del XIV secolo. Sulla volta a botte, oltre l’Agnello pasquale, è presente il ritratto del Beato Giovanni da Parma. Accanto, un frammento di affresco che ricorda la remissione dei peccati a S. Francesco, e una copia di un crocifisso del XIV secolo. In una cappella laterale – l’antica sacrestia oggi adibita a oratorio – si conserva il ritratto di un S. Francesco sofferente che si asciuga gli occhi, commissionato da Jacopa dei Sottesoli prima della morte del Santo. Nel 1959, sul piazzale, è stata edificata la nuova chiesa dedicata alla Vergine Immacolata. Questa conserva il Presepe in terracotta del Venturini, il Presepe ligneo del Ferri, il portale in bronzo del maestro Agnini e le vetrate artistiche che ripercorrono la storia di S. Francesco e del Santuario.



Redazione Papaboys (Fonte www.vaticano.com)

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