Il Papa ha ringraziato i giovani per la loro presenza e ha rivolto un saluto anche “ai 30 mila che sono fuori!” e “sono sotto la pioggia”. Aveva chiesto al dr. Alberto Gasbarri, responsabile dei viaggi pontifici, se ci poteva essere un momento per incontrare gli argentini, e poco dopo aveva già aveva sistemato tutto.
Papa Francesco ha detto cosa si aspetta dalla Giornata mondiale della gioventù: “Mi aspetto che facciamo rumore! … Voglio che la Chiesa esca sulle strade; voglio che ci difendiamo da tutto quello che è mondanità, comodità, clericalismo, dall’essere chiusi dentro di noi: le parrocchie, i collegi, le istituzioni devono andare fuori perché altrimenti si convertono in una Ong, e la Chiesa non può essere una Ong!”.
Mi perdonino i vescovi e i sacerdoti – ha detto il Papa – “se qualcuno crea disturbo. Grazie per tutto quello che possono fare”. In questo momento – ha proseguito – la nostra civiltà è passata al “culto del dio denaro”: e ci troviamo di fronte “ad una filosofia e ad una pratica di esclusione dei due poli della vita”, i giovani e gli anziani. C’è una specie di “eutanasia nascosta” – ha rilevato – “perché non si lasciano parlare e agire gli anziani”. E “ai giovani capita lo stesso: non hanno l’esperienza della dignità del lavoro: i giovani non hanno lavoro, e quindi questa civiltà esclude gli anziani ed i giovani. I giovani devono uscire e lottare per i valori” e “gli anziani devono parlare e devono insegnare, trasmettere la sapienza, la saggezza dei popoli”. Non devono rinunciare di trasmettere la storia, la memoria dei popoli. E poi, i giovani – ha esortato – “non si mettano contro gli anziani: devono ascoltare gli anziani. Sappiate che in questo momento voi giovani e gli anziani siete condannati allo stesso destino: l’esclusione.
Non lasciatevi escludere, non lasciatevi escludere!”
“La fede in Gesù Cristo – ha poi proseguito – non è uno scherzo: è uno scandalo! Che Dio si sia fatto uno di noi, che sia morto in Croce, è uno scandalo. La Croce continua ad essere scandalo, ma è l’unico cammino sicuro, quello della Croce, l’Incarnazione di Gesù”. Il Papa invita a non annacquare la fede a non farne un frullato: “La fede non può essere un frullato! Non si può fare della fede un frullato!
La fede nel Figlio di Dio fatto uomo, che mi ha amato e che è morto per me …”. E ha ribadito: “Dovete fare rumore, disturbare” affinché gli anziani e i giovani “non annacquino la fede”. Per fare questo bisogna leggere il Vangelo delle Beatitudini e il capitolo 25 di Matteo dove si parla del giudizio finale che si baserà sull’amore concreto verso gli altri.
Il Papa ha quindi ringraziato ancora i giovani argentini per la loro vicinanza, li ha benedetti e ha chiesto loro di pregare per lui: “pregate per me, non dimenticatevi di pregare per me”
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