SAI COSA FANNO I NOSTRI FIGLI? Inchiesta Investigativa su Droga e Prostituzione

UN VIAGGIO RISCHIOSO E PERICOLOSO

NEI LUOGHI PIU’ OSCURI DELLA NOSTRA EPOCA

COPERTINA.LIBRO

L’ ultimo lavoro editoriale del responsabile del sito PAPABOYS 3.0, Daniele Venturi, realizzato negli ultimi tre anni

Dall’introduzione dell’autore

(……) Proprio sull’allarme di ‘Checkz Hunter’ avevo trovato tempo fa, quando il fenomeno era solo agli inizi della squallida avventura, una chat aperta, in Dark Web, 500 e passa membri, e nella discussione i predatori parlavano in inglese, alcuni anche in italiano, di poter iniziare l’avventura anche nel bel paese. Mi fu purtroppo sequestrato un pc e persi le tracce. Ma l’appuntamento di confronto con questa realtà è stato solo rimandato.

Per un periodo di tempo ‘ho lasciato nel dimenticatoio della memoria’ queste informazioni, che però tornavano a presentare ‘istanze di azione’ ed ho deciso, tra la fine del 2018, inizi del 2019, fino ad oggi, di ‘ripartire’ alla ricerca di ‘segnali preoccupanti’.

Alla data odierna, in cui esce questa inchiesta, non ho trovato riscontri oggettivi ‘certificati’ e pragmatici, a questi filmati degli ‘squali’ girati nel nostro paese, anche se, sui motori principali della pornografia mondiale, purtroppo anche in lingua ‘italianissima’ iniziano ad essere centinaia i filmati pubblicati, con dialoghi e primi piani di ragazzine e ragazzini.

‘Ma i genitori lo sanno?’: questa è la domanda che è rimbalzata potente nella mia mente prima di iniziare la complicata lavorazione ‘sul campo di battaglia’ di questa inchiesta.

Vorrei specificare da subito che non sono andato a cercare, o produrre, ovviamente, documentazioni di alcun tipo, né video né tantomeno audio – poiché non avevo strumentazione adeguata e possibilità di garantire ‘privacy’ certa – ma direttamente sulla strada, sulle strade, nei club, nelle disco (non tutto è perduto) con appunti semplici: foglietti di carta, matita e pennarello. Puntino dopo puntino, si o no o forse. Potrei, non potrei, ma se vuoi…..

Papa Francesco le chiama le ‘periferie esistenziali’, io le ho interpretate in maniera assolutamente estrema, cercando ad ogni costo di entrare dentro ad una mentalità dominante, nel mondo di oggi, quella deleteria del ‘tutto e subito’. Che produce solo ‘scarti di vita’ e non edifica più la civiltà degli uomini. Siamo dentro ad un tormento ideologico, e ad un passo dal ‘tragicamente irreversibile’. 

Un esempio per comprendere meglio:

è possibile convincere una ragazza escort molto giovane a rinunciare ad un cliente e riportarla a casa? Si! E’ possibile. Ma si deve osare.

Un altro esempio:

è possibile sapere quanti giovani sarebbero disposti a vendersi subito e per poco, oppure quanti hanno droga di ogni tipo da vendere a te invece, in maniera diretta? Si! E’ possibile, ma si deve domandarlo direttamente a loro!

SAI COSA FANNO I NOSTRI FIGLI? – 150 PAGINE di approfondimento, ricerca investigativa e analisi statistiche, realizzate anche con l’ausilio dei migliori algoritmi di intelligenza artificiale oggi disponibili in rete, per individuare società di gestione, affiliazioni, connivenze, che l’autore definisce ‘Mafia Globale Pornografica’, oltre a centinaia di chilometri percorsi per verificare ed incrociare i dati, raccogliere testimonianze dirette e raccontare come si stanno avvicinando anche nel nostro paese i pericoli oggetto dell’inchiesta.

GROTTE.CELONI

uN BRANO DELL’INCHIESTA (CAPITOLO VI)

(…) Ho deciso di compierla anni dopo, incredulo, a scopo proprio di verifica, e per acquisire dati certi. Viaggio comodo in uno scassatissimo bus, partendo proprio da piazza della Repubblica di Roma, luogo dove domanda e offerta di prostituzione giovanile si incrociano ventiquattro ore su ventiquattro. Senza sosta alcuna. E nonostante i provvedimenti che il Comune capitolino ha provato a prendere negli ultimi anni, come ad esempio illuminare le zone ‘incriminate’, non ha portato grande frutto, ma purtroppo, ulteriore grande vuoto e disperazione.

Ad accompagnarmi in questo percorso verso Grotte Celoni è stato Gabriele, un quattordicenne biondo, capelli a spazzola e iperattivo, conosciuto al Mac Donald di Roma, proprio di fronte ad un ingresso laterale della stazione. E’ bastato fare due domande specifiche ai ‘bossettini’ che all’ingresso del Mac tengono occupate le file di giovani che si riversano per un chees, e la risposta è arrivata immediata.

In realtà per comprare l’informazione… avrei dovuto acquistare almeno 5 grammi di fumo prima, ma sono riuscito, in questo caso, a risparmiare… l’onorario! 

DATICOCAINA

uN BRANO DELL’INCHIESTA (CAPITOLO VIII)

(…) Ho visitato, nel corso di oltre due anni di raccolta dati, i locali considerati più ‘alla moda e di tendenza’ di Roma, Milano e Firenze, allo scopo di ‘mappare’ tre grandi città italiane ed avere una proiezione affidabile. Inoltre, senza nominarle nello specifico, ho inserito i dati raccolti in 4 province italiane, usate come riferimento a campione.

Il pubblico coinvolto, lo specifico, dovrebbe essere di almeno maggiore età, visto che non è previsto l’ingresso nei locali, se non accompagnati, di minori. E genitori in discoteca non ne ho visti.

Non ho chiesto direttamente l’età agli intervistati, ma li ho suddivisi tra maschi e femmine, per comprenderne e proporre la diversità delle risposte. Come dato statistico, quindi, considero veritiera la fascia di età analizzata nella misura compresa tra i 18 ed i 25 anni.

DATI.PROSTITUZIONE

uN BRANO DELL’INCHIESTA (CAPITOLO VIII)

(…) Per poter raccontare e denunciare un fenomeno particolare, come è il caso di questa inchiesta, ho avuto necessità di dati oggettivi, raccolti ‘sul campo’, e non solo raccontati attraverso storie e testimonianze vissute, come avete letto nei capitoli precedenti.

Voglio premettere che la città più devastata dal fenomeno della ‘prostituzione giovanile’ è Milano, che supera la capitale italiana di grande lunghezza. A Roma, dai dati che si potranno analizzare dalle statistiche che pubblico, c’è una piccola-grande ‘fetta’ di gioventù che sopravvive alla più grande tentazione del nostro secolo, chiamiamola ‘mondanità’, ma leggiamoci ‘buttarsi via!’

Vista la delicatezza della tematica, e soprattutto il ‘modello campione’ dei percettori, ho dovuto limitare al minimo ‘affidabile e ragionevole’ la somministrazione. Un combattimento quindi, tra limitare l’azione ed avere ‘dati certi’.

approfondimenti sul sito dell’autore