Categorie: Verbum Domini

Vangelo (20 ottobre) Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati

Lc 12,1-7
Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.

In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».

Gesù vuole i suoi discepoli vera luce del mondo, vero sale della terra. La luce non ha tenebre. Non ha lati oscuri, nascosti. Neanche il sale si potrà mai rivestire di apparenze contrarie a ciò che esso è secondo verità di natura. Luce e sale non hanno un momento di realtà e un momento di apparenza. La luce è o non è. Il sale è o non è. Né luce e né sale possono essere a momenti alterni. È contrario alla loro natura. Si è e basta. Non si è e basta. L’essere e il non essere non appartiene loro.

Questa stessa natura Gesù vuole che sia di ogni suo discepolo. Non si può essere discepoli del Signore a convenienza, a tempo, a luogo, a circostanze, a situazioni. O si è o non si è. La natura è una e la stessa. Se si è discepoli con se stessi, si è anche con gli altri. Se si è in Chiesa lo si sarà anche fuori. Se si vive la propria verità in casa, la si vivrà anche nei luoghi di lavoro, studio. Se si è cristiani nei Bar lo si è anche nei Parlamenti. Se lo si è nei cinema lo si sarà anche nelle aule universitarie. Se si è luce di inverno lo si sarà anche d’estate. Se lo si è mentre si vende lo si sarà anche quando si compra. Anche il commercio sarà sempre vissuto da cristiani.

Il cristianesimo non è un vestito che si indossa a convenienza, per opportunità. Esso è cambiamento, mutazione, trasformazione della nostra natura, del nostro spirito, della nostra anima. La stessa nostra struttura di creazione viene modificata. Allora, all’inizio Dio ci ha fatto a sua immagine e somiglianza. Ci ha creati con la sua Parola onnipotente, ma non ci ha generati, non ci ha partecipato la sua divina natura. Noi e Lui siamo di due nature differenti. La sua è divina, la nostra è umana. La sua è eterna, la nostra è stata fatta. Anche se in modo nobilissimo, eccelso, ma è stata fatta. Con Gesù tutto cambia. Gesù ci fa suo corpo, sua vita. Ci dona la sua figliolanza. Ci rende partecipi della divina natura. Ci fa vera immagine, in Lui, di Dio. In Lui siamo generati da Dio, siamo fatti suoi veri figli di adozione.

Questa novità va affermata, gridata, proclamata, contro tutti coloro che affermano che tra il cristiano e il non cristiano non vi è alcuna differenza. Contro tutti coloro che sostengono che il battesimo e il non battesimo per una persona sono la stessa cosa. Contro tutti coloro che stanno relativizzando Cristo e lo pongono sullo stesso piano degli altri fondatori. Contro tutti coloro che gettano veleno sulla Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, il solo baluardo della verità dell’uomo, non solo quella delle origini che lo fa ad immagine e somiglianza di Dio, ma anche quella della nuova creazione o generazione dall’alto che lo fa vera immagine, in Cristo, di Dio, vero suo figlio, perché dallo Spirito Santo e da acqua è nato come nuova creatura.

Intanto si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!

Questa verità non può essere tenuta nascosta. Non può essere non manifestata, non mostrata, non rivelata in ogni momento. Non possiamo noi pensare da cristiani e non cristiani, agire da discepoli e da non discepoli, da seguaci di Gesù e non seguaci di Lui. Non possiamo noi rinnegarci per paura degli uomini. Neanche possiamo noi venderci la nostra verità per un qualche prestigio, una qualche gloria effimera, una poltrona, uno zucchetto. Alla nostra verità dobbiamo consacrare l’intera vita. Ad essa dobbiamo sacrificarci, anche offrendo il nostro corpo fisicamente al martirio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci essere veri sempre.



Commento a cura del Movimento Apostolico

 

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