Etimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall’ebraico
Emblema: Palma
Originario della Tuscia e figlio di un certo Costanzo secondo il Liber Pontilicalis. Eletto papa succedendo a Ormisda il 13 agosto 523 . Non si hanno notizie sicure su questo papa prima della sua elezione, a causa della frequente attestazione del nome Giovanni nelle fonti del VI sec. (tre papi portano questo nome).
È stata tuttavia avanzata l’ipotesi dell’identificazione di questo pontefice con il diacono Giovanni, amico di Severino Boezio, che gli dedicò tre dei suoi scritti. Era favorevole al partito filoorientale dell’antipapa Lorenzo, anche se nel 506 fece atto di sottomissione al papa legittimo Simmaco.
Giovanni diacono viene altresì riconosciuto autore del trattato “De fide catholica”, trasmesso dagli antichi tra le opere di Severino Boezio.
Quando il figlio di Costanzo divenne papa, da appena cinque anni Ormisda e l’imperatore Giustino, zio di Giustiniano, avevano fatto cessare lo scisma tra Roma e Costantinopoli. Scoppiato nel 484 per l’Henoticon dell’imperatore Zenone, che aveva tentato un impossibile compromesso tra cattolici e monofisiti. Poiché la mossa aveva ottenuto anche interessanti risvolti politici e i Goti erano ariani, verso la fine del 524 Giustino pubblicò un editto con cui ordinava la chiusura delle chiese ariane di Costantinopoli e l’esclusione degli eretici da ogni funzione civile e militare.
Teodorico allora costrinse il papa Giovanni I a recarsi a Costantinopoli per sollecitare dall’imperatore la revoca del decreto: le manifestazioni di ossequio furono eccezionali: in 15.000 gli andarono incontro con ceri e croci e il papa presiedette le solenni funzioni del Natale e della Pasqua.
Giustino aderì alla richiesta di restituire agli ariani le chiese confiscate, ma insistette nel privare dei diritti gli ariani convertiti al cattolicesimo che ridiventavano ariani. tre
Nonostante il successo dell’ambasciata, al rientro a Ravenna, Giovanni fu vittima della politica di Teodorico, a cui la notizia dell’accoglienza trionfale e del successo personale ottenuto da Giovanni a Costantinopoli, provocò ostilità e gelosia tanto che costrinse Giovanni a trattenersi a Ravenna, dove, provato dai trattamenti subiti, mori il 18 maggio 526.
Secondo l’Anonimo di Valois intorno al corpo di Giovanni si verificarono miracoli e fu oggetto di venerazione popolare. Successivamente le spoglie del pontefice furono traslate a Roma dove furono inumate a San Pietro alla data del 27 maggio. Il suo epitaffio conservato in due manoscritti lo ricorda come vittima per Cristo.
Redazione Papaboys
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