Italiae et Ecclesia

13 Martedì a Sant’Antonio da Padova – 12a settimana

O Santo dei miracoli, Antonio, o caro nostro protettore, eccoci prostrati ai tuoi piedi per chiederti favori e grazie. Noi oggi eleviamo a te la nostra fervorosa preghiera e ti supplichiamo di ascoltarci, di esaudirci e di intercedere per noi.

Siamo genitori che domandiamo la pace nelle nostre famiglie, il lavoro e il pane quotidiano, siamo figli che domandiamo benedizioni e grazie per i nostri parenti, siamo ammalati che domandiamo sanità, siamo giovani, siamo fanciulle che domandiamo assistenza e protezione divina, con la speranza di un lieto e prospero avvenire; siamo poveri bisognosi, siamo afflitti, siamo peccatori che veniamo a te per aiuti e grazie.

Tu conosci i bisogni, le miserie e le angustie nostre, tu sai quali pericoli sovrastano le nostre anime e quali dolori tormentano i nostri corpi, tu conosci tutte le nostre necessità e i bisogni nostri.

Ebbene dì tu, per noi, una parola a quel bambino che stringi tra le tue braccia e siamo certi di essere esauditi.

LA MORTE DI S. ANTONIO

La morte, che fa tanta paura e mette in costernazione gli amici del mondo e delle passioni, perché li separa da tutti i beni e i piaceri nei quali avevano riposto il loro paradiso, e li sospinge verso un avvenire incerto, è un bene pei giusti fedeli ai propri doveri, perché è annunzio della liberazione; non vedono nella tomba un abisso, ma una porta che introduce alla vita eterna. Sant’Antonio era vissuto sempre con lo sguardo fisso alla patria celeste; per essa aveva lasciata quella terrena, gli amori innocenti dei suoi cari, la gloria dei nobili natali, ed in cambio aveva abbracciato l’umiltà, la povertà, le amarezze della penitenza. Per il Paradiso faticò instancabilmente nell’apostolato finché ebbe vita, e, giovane di trentasei anni, spiccò il volo verso il cielo, confortato dalla vista di quel regno beato e nella certezza di presto possederlo. Chi non sente il desiderio di chiudere la vita con una morte simile a questa? Ricordiamoci però che è frutto di una vita spesa bene. Come è la nostra vita? Sta in nostra mano morire da giusti o da dannati. A noi la scelta.

Miracolo del Santo. Nelle vicinanze di Padova, una bambina chiamata Eurilia, essendo uscita un giorno in campagna, cadde in un fosso pieno di acqua e di fango, e vi annegò. Turata fuori dalla povera madre, venne collocata sulla sponda del fosso, con la testa in basso e i piedi alzati, come suol farsi cogli affogati. Ma non dava segno alcuno di vita; sulle guance e sulle labbra si scorgevano impresse le tracce sicure della morte. Frattanto premurosa la madre fece voto al Signore e a S. Antonio di recare in dono una effige di cera alla sua tomba, se le avesse restituita viva la figlia. Fatta la promessa, la bambina, a vista delle persone accorse, cominciò a muoversi: Sant’Antonio le aveva ridonata la vita.

3 Pater, 3 AveMaria, 3 Gloria al Padre.        

Responsorio: Se cerchi miracoli, la morte, l’errore, la calamità, il demonio, la lebbra fuggono, gli infermi si alzano sani.

   Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Spariscono i pericoli, cessa il bisogno; lo raccontino quanti lo provano, lo dicano i padovani.

   Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo.

   Cedono il mare, le catene; i giovani ed i vecchi, chiedono e riacquistano le membra e le cose perdute.

Prega per noi, beato Antonio e siam fatti degni delle promesse di Cristo.

Orazione: O Dio, rallegri la tua Chiesa la preghiera votiva del beato Antonio tuo Confessore e Dottore affinché sia sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere le gioie eterne. Per Cristo nostro Signore. Così sia.

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