Inizia questa domenica sera una nuova rubrica settimanale (tutte le domeniche sere alle ore 21 un nuovo video) nel canale ‘Redazione Papaboys’ di YouTube.
A prendersi questa bella responsabilità – rispondere alle domande – nei confronti della gioventù, è Don Giuseppe Calabrese, 27 anni, vice parroco nella parrocchia di Mater Ecclesiae a Bernalda (Matera).
DON DIMMI IL PERCHE’ è la rubrica della quale stasera vi mostriamo il primo video. Ma prima due domande a Don Giuseppe le facciamo anche noi sul sito.
Perché don Giuseppe, questa ‘nuova sfida’ su YouTube?
Perché oggi per un miliardo di navigatori nel mondo, You Tube è la “televisione di oggi” su Internet. Oggi l’annuncio della Fede in Gesù Cristo si rende necessario su YouTube perché anche questo social, è la nuova agorà in cui tempo addietro si è trovato San Paolo per annunciare il Vangelo agli Ateniesi
.Il primo impegno che un prete, ma direi un cristiano ha è “annunciare il Vangelo ad ogni creatura” e questo mezzo ci aiuta a comunicare con tutti in tempo reale e con ogni singola persona a cui giunge la proposta.
La missione che Gesù ci ha affidato non è quella di stare comodamente seduti e chiusi nel “Cenacolo”, parlando solo tra noi e noi della nostra Fede, ma come ci spinge coraggiosamente e caldamente Papa Francesco: la missione è di uscire, di andare, di spiegare le vele anche non conoscendo in partenza da dove avrebbe soffiato il vento. Poi gli uomini, ma in particolare i giovani sono curiosi per natura
e preferiscono ad altri mezzi questo, per spendere tempo per guardare un video. Essi poi imparano a vivere e a pensare a qualcosa di nuovo con You Tube. A loro piace condividere i video, guardarli e riguardarli e poi magari tornarci su per mesi magari per rifletterci su.Cosa ti aspetti dalle richieste dei giovani? Secondo la tua esperienza, quali sono le maggiori istanze di oggi della nuova generazione nei confronti della Chiesa?
Non mi aspetto nulla. È una strada che vogliamo provare a percorrere. È una proposta, un invito. Ognuno sarà libero di interagire oppure no. Lo Spirito Santo farà la sua opera… I giovani sapranno farsi sentire: un nostro amico oggi Santo, Giovanni Paolo II disse: “Così sentire questo “chiasso”. Questo “chiasso” ha colpito Roma e Roma non lo dimenticherà mai!”.
I giovani chiedono alla Chiesa semplicemente una cosa: credibilità, autenticità e soprattutto tanta e tanta fiducia nei fatti piuttosto che nelle sole parole spese nei loro confronti.
Permettere ai giovani di essere costruttori e avviatori di speranza come direbbe Papa Francesco, mettendoli in processi decisionali permetterà di non informare sulla speranza, ma di comunicare che la speranza è davvero possibile. I giovani sono l’oggi del mondo. Se non ci dedichiamo particolarmente a loro non ci sarà il futuro.
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