Domenica 4 ottobre – Perché l’amore è appartenenza

In quel tempo, avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «E’ lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?». Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto». Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso». E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva. Marco 10,2-16. 

I farisei vogliono dividere la moglie dal marito.
I discepoli vogliono dividere i bambini da Gesù.
Non si può.
Non si può.
Ciò che l’amore unisce.
Ciò che l’amore attrae.
Non puoi dividerlo.
Non puoi separarlo.
Perché l’amore è appartenenza.
Appartenenza a Dio.
Chi ama è di Dio.
E Dio accoglie dentro di sé.
Si diventa suoi, del suo regno. Della sua carne.
Se ami.
Dio ti prende tra le braccia.
E non ti lascia più.
E nessuno ti può separare.
Nessuno.

Per un cuore duro.
Servono leggi dure.
Leggi che permettono di dividere e separare quello che invece è nato per unire e sigillare: l’amore.
Dammi un cuore di carne.
Dammi un cuore umido.
Un cuore che tiene stretto l’amore come le tue braccia tengono stretto un bambino.

Sono come quei bambini.
Voglio che mi tocchi.
Voglio stare tra le tue braccia.
Caccia via.
Rimprovera.
Chi vuole allontanarmi da te.

Di Don Mauro Leonardi


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