“Chiederò al presidente della Regione – prosegue il vescovo di Nola – di fare quanto è nelle sue possibilità per evitare in futuro vere catastrofi e, innanzitutto, per dare un po’ di serenità alla nostra gente, già provata da altri problemi. So che Caldoro è una persona molto sensibile e attenta ai bisogni reali delle persone e spero che accoglierà questo mio ‘grido’ di dolore”. Per il presule l’importante è mantenere alta l’attenzione su quello che è successo. “La mia meraviglia, anzi la mia sofferenza è che la stampa, anche locale, non si sia occupata di questo disastro: la popolazione si sente sola, abbandonata”, confida monsignor Depalma, per il quale “da quanto è successo dobbiamo imparare una lezione: serve la manutenzione. Si devono curare i Regi Lagni, che sono stati una grande invenzione raccogliendo tutte le acque piovane dalle montagne, ma se non c’è manutenzione succedono tragedie. Come Chiesa vogliamo far conoscere il disastro che c’è stato, poi ognuno si assumerà le sue responsabilità”. “Prevenzione e una nuova cultura di corresponsabilità” sono le due armi, secondo il vescovo, per evitare in futuro disastri ambientali. Fonte: Agensir
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