Assisi dal 2000 è patrimonio dell’Unesco. Scopriamo i motivi
Chiunque fa visita ai luoghi di Assisi è invaso dalla pace. È colmato di un fuoco che è difficile descrivere a parole. Non è un luogo come gli altri, si sa. Tutto parla di un “qualcosa” che è stato e che – a distanza di secoli – rivive quasi maggiormente, rinnovandosi quotidianamente, come una fonte inesauribile. Una sorta di mistero che tocca le pietre del Sacro Convento, le strade, i luoghi francescani, le piccole chiesette, le piazze, e gli immancabili olivi che dipingono di verde l’intero paesaggio assisano.
La città di Assisi, la Basilica Papale di San Francesco, quella di Santa Maria degli Angeli e gli altri luoghi francescani, con la quasi totalità del territorio comunale, costituiscono un sito inserito nella lista del Patrimonio Mondiale. L’iscrizione, avvenuta nell’anno 2000, si basa sul riconoscimento di una unicità di “paesaggio culturale” composto di beni materiali e immateriali.
1) Assisi rappresenta un insieme di capolavori del genio creativo umano come la Basilica di San Francesco, riferimento fondamentale per la storia dell’arte in Europa e nel mondo.
2) La diffusione del messaggio artistico e spirituale dell’Ordine Francescano ha contribuito in maniera significativa allo sviluppo dell’arte e dell’architettura nel mondo.
3) Assisi è un esempio unico di continuità di una città santuario nel suo ambiente naturale dalle sue origini umbro-romane e medievali fino ai giorni nostri, rappresentato dal paesaggio culturale, dagli insiemi religiosi, dai sistemi di comunicazione e da un tradizionale uso del territorio.
4) La Basilica di San Francesco è un eccezionale esempio di un tipo di complesso architettonico che ha influenzato in maniera significativa lo sviluppo dell’arte e dell’architettura stessa.
5) Assisi, luogo di nascita dell’Ordine Francescano, è stata strettamente associata fin dal medioevo al culto e alla diffusione dello stesso movimento francescano nel mondo, trasmettendo un messaggio universale di pace e di tolleranza.
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